Aule frigorifero, gli studenti protestano davanti alla sede della Provincia di Frosinone

Aule frigorifero, gli studenti protestano davanti alla sede della Provincia di Frosinone
L'istituto Brunelleschi-Da Vinci non vuole abbassare la guardia. Ieri circa 130 studenti si sono ritrovati davanti alla sede dell'amministrazione provinciale per chiedere...

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L'istituto Brunelleschi-Da Vinci non vuole abbassare la guardia. Ieri circa 130 studenti si sono ritrovati davanti alla sede dell'amministrazione provinciale per chiedere una soluzione rapida al disagio che stanno vivendo a causa dell'impianto di riscaldamento non funzionante. Assieme a loro, uniti nella protesta, c'erano gli alunni dell'istituto superiore Dante Alighieri di Anagni, anche loro stanchi del freddo che si patisce nelle proprie aule. La situazione al Brunelleschi è dovuta a dei fori nelle tubature che, provocando perdite, non permettono alla caldaia di giungere alla temperatura sufficiente. I danni causano inoltre dei lievi allagamenti nelle classi e nella palestra.


«Oggi a scuola c'erano otto gradi e dovremmo averne come minimo 19 - dice Edoardo, rappresentante di istituto - per questo anche domani (oggi) non entreremo a fare lezione. Siamo stanchi di essere trattati come l'ultima ruota del carro. Questo è un vero e proprio ostacolo al diritto allo studio», afferma il giovane, esasperato dal fatto che la caldaia è sempre stata fuori uso dal 15 novembre, giorno in cui erano previste per normativa le accensioni degli impianti. A palazzo Iacobucci sono ben consci della criticità e si conta di risolvere tutto nel giro di una settimana.

L'INCONTRO
Dopo il corteo era in programma un incontro con gli esponenti politici dell'ente provinciale. Una delegazione di studenti e docenti è stata ricevuta, ma ha potuto confrontarsi soltanto con un tecnico, al quale sono state esposte tutte le esigenze. Sul tavolo non c'era soltanto il problema del riscaldamento, ma anche la questione del decreto che unifica il Brunelleschi-Da Vinci e l'istituto Angeloni. Gli alunni delle due scuole dovrebbero, entro il 2022, confluire tutti nell'attuale sede dello Scientifico in via Fabi. Mentre lo Scientifico si sposterebbe nella struttura di via Piave. Una soluzione a cui sia docenti che studenti si oppongono con fermezza. Sostengono infatti che l'attuale sede dello Scientifico non sia idonea a ospitare i laboratori necessari alla formazione di chi frequenta il Brunelleschi-Da Vinci e trasferire l'attrezzatura è un'opera complessa e dispendiosa. Per quanto riguarda gli allievi del Severi, ci si è detti perplessi su come la struttura di via Piave, contenente in tutto 424 ragazzi, possa invece ospitare una mole di studenti molto maggiore. Al Severi se ne contano attualmente 927. Ecco perché il Consiglio d'istituto del Brunelleschi-Da Vinci ritiene molto più oculato rimanere a via Piave accorpando le classi dell'Angeloni. Lì ci sono in tutto 11 laboratori con sei aule di informatica. Chiaro che i dubbi sull'adeguatezza dello spostamento siano tanti.


Un nuovo incontro è stato fissato il 3 dicembre alla Provincia, quando la delegazione potrà interagire di nuovo con il consigliere delegato all'edilizia scolastica Alessandra Sardellitti. «Revocheranno il dislocamento?» ha chiesto una ragazza all'insegnante. «La possibilità è quasi nulla», risponde. Ma è forte la speranza di trovare un punto di incontro.

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Il Messaggero