Scomparso a Vallecorsa, stop alle ricerche di Armando Capirchio

Armando Capirchio
Ieri è stato l’ultimo giorno di ricerche di Armando Capirchio. Non si tratta soltanto di una sospensione, ma di un stop definitivo che resterà tale fino a...

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Ieri è stato l’ultimo giorno di ricerche di Armando Capirchio. Non si tratta soltanto di una sospensione, ma di un stop definitivo che resterà tale fino a quando non emergeranno nuovi indizi sul ritrovamento del cadavere dell’allevatore di 58 anni scomparso da casa lo scorso 23 ottobre. L’ultima campagna di ricerche è stata affidata a una decina di carabinieri “ Cacciatori Calabria”, un gruppo specializzato nella caccia ai latitanti della ‘ndrangheta dotato al suo interno da una squadra di rocciatori con abilità e strumentazioni specifiche nelle ricerche in zone impervie di montagna. Come Monte Calvo.


Gli specialisti dell’Arma, con l’ausilio di un cane molecolare, hanno scandagliato per quattro giorni la boscaglia e le rocce. Le ricerche questa volta, diversamente da quelle classiche effettuate nei primi giorni, sono state condotte con un approccio investigativo, con l’obiettivo di individuare tracce utili per trovare non solo il cadavere ma anche il luogo in cui è avvenuto il presunto omicidio. Un lavoro mirato che, purtroppo, non ha dato alcun esito.

«Non volevamo lasciare nulla di intentato e ci siamo affidati al reparto migliore dell’Arma per missioni di questo tipo. Con la giornata di oggi (ieri, ndr) le ricerche si concludono», riferisce il comandante provinciale dei carabinieri Fabio Cagnazzo. In fasi diverse le ricerche di Capirchio sono andate avanti per una ventina di giorni. La montagna, che si estende fino alla provincia di Latina, nei comuni di Lenola e Monte San Biagio, è stata rigirata come un calzino. Oltre cinque ettari sono stati passati al setaccio da carabinieri, vigili del fuoco, speleologi, volontari della protezione civile, unità cinofile, elicotteri. Niente, di Capirchio nessuna traccia.


Concluse le ricerche, proseguiranno tutte le altre attività investigative coordinate dal sostituto procuratore Vittorio Misiti. I carabinieri effettueranno altri sopralluoghi mirati, mentre si attendono gli esiti degli accertamenti scientifici affidati ai carabinieri del Ris sulle tracce di sangue trovate su alcune rocce e sugli indumenti dei due pastori - Michele Cialei, 51 anni, residente a Vallecorsa, e del figlio Terenzio, 19 anni - indagati per omicidio e occultamento di cadavere. Con loro, Capirchio avrebbe avuto dei contrasti in merito alle attività di pascolo. Sotto la lente del Ris anche le loro auto e un trattore.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero