Alimenti negati dal marito, donna costretta a chiedere l'elemosina

Foto d'archivio
 Da circa quattro anni, da quando cioè aveva deciso di separarsi dal marito al seguito di ripetuti maltrattamenti, Gianna ( il nome è di fantasia) una casalinga...

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 Da circa quattro anni, da quando cioè aveva deciso di separarsi dal marito al seguito di ripetuti maltrattamenti, Gianna ( il nome è di fantasia) una casalinga di 67 anni che risiede a Frosinone è costretta a vivere di elemosina. Il marito un imprenditore di 66 anni titolare di ben sette società nel settore alimentare, non le versa nemmeno un euro. Per la cronaca va detto che il giudice in sede di separazione aveva stabilito che l'uomo versasse alla ex moglie un assegno di mantenimento di 600 euro. Ma così non è stato. La donna che si è rivolta all'avvocato Roberto Capobianco, ha presentato una denuncia querela proprio per ottenere quanto aveva stabilito il magistrato. Ma nonostante un decreto penale di condanna l'imprenditore ha continuato a non versare i soldi del mantenimento.


Adesso la povera sventurata per sopravvivere è costretta ad elemosinare il cibo alla gente di buon cuore. Ogni mattina esce di casa con lo zainetto sulle spalle e con la speranza che qualcuno possa riempirlo. Gianna prova molta vergogna per quello che è costretta a fare, ma non riesce a trovare alcuna via di uscita.
 
A detta della donna l'ex marito, invece di aiutarla, quando la vede tornare a casa con qualche pacco di pasta la insulta e la umilia facendola sentire una nullità. Lei ovviamente, vorrebbe poter lavorare, ma data l'età e le sue precarie condizioni di salute non riesce a trovare qualcuno disposto a trovarle una occupazione. Gianna per tutta la durata del matrimonio ha sempre badato alla sua casa. Adesso che il marito le ha dato il benservito non sa proprio come sbarcare il lunario.
 

Una volta al mese si reca presso i locali della Caritas di Frosinone che ha sede della chiesa San Paolo al quartiere Cavoni, per ricevere un pacco di aiuti alimentari. Ma quelle scorte di viveri le permettono di tirare avanti per una sola settimana. Una volta finite quelle provviste deve tornare di nuovo sulla strada per chiedere aiuto alla gente altruista e generosa Fino a qualche tempo fa c'era la titolare di una edicola che ogni giorno le regalava un piccolo contributo economico che le permetteva di recarsi al supermercato per acquistare i prodotti necessari alla sua sopravvivenza, quali pane, acqua e latte.
Ma poi con il Covid è arrivata anche la crisi economica e la sua amica giornalaia è stata costretta a chiudere. Così sono venuti a mancare anche quei pochi euro che riusciva a racimolare giornalmente. Gianna che si è rivolta all'avvocato Capobianco per presentare una nuova denuncia querela nei confronti dell'ex marito, per stalking, maltrattamenti e violazioni dell'obbligo di prestare i mezzi sussistenza, sente di aver perso la propria dignità. Gli stessi condomini quando la vedono rientrare a casa con quello zainetto che lei chiama «lo zanietto della sopravvivenza» la umiliano e la deridono. Lei però ancora ha voglia di lottare per rialzarsi . Ma la vita le sta presentando un conto davvero amaro.


Marina Mingarelli
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Il Messaggero