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Rifiuta di sottoporsi ai controlli per alcol e droga, ma al processo viene assolto grazie al Covid. È la storia di R. F., 40 anni di Anagni. I fatti risalgono al febbraio 2020, quando scoppia la pandemia da Covid 19. Tutta Italia stava per entrare in lockdown. Oltre alle limitazioni ed alle restrizioni sui movimenti, gli ospedali italiani erano il centro di diffusione maggiore del virus. Recarsi in qualsiasi pronto soccorso o reparto significava avere una grande possibilità di contagio. Molti interventi, non urgenti, vennero rimandati, gli esami rinviati e molti reparti vennero convertiti per ospitare i contagiati da Covid. Recarsi in ospedale era quindi da evitare, se possibile.
LE CONTESTAZIONI
Il 40enne di Anagni, insieme ad altri due conoscenti, una sera mentre percorreva la statale Casilina tra Anagni e Ferentino, viene intercettato da un'auto dei carabinieri. I militari notano che dal finestrino dell'auto viene lanciato un involucro.
LE MOTIVAZIONI
L'uomo a quel punto decide di far ricorso per la patente, ma nel frattempo il procedimento penale va avanti. La patente, dopo qualche mese, gli viene restituita dal giudice di pace di Ferentino mentre nel processo penale la difesa, sostenuta dall'avvocato Dario Simonelli, riesce a rilevare la violazione del rispetto delle norme di garanzie previste per simili casi. Il giudice del Tribunale di Frosinone ha ora assolto l'imputato in quanto non ci sarebbero stati i presupposti per costringere l'uomo a sottoporsi ai test. In sostanza il fatto non sussiste. La legge, infatti, prevede che l'obbligatorietà a sottoporsi ai controlli anti droga ed anti alcol in assenza di dispositivi presenti al momento del fermo debba essere motivata con un'evidente stato di alterazione psico-fisica del conducente che, a quanto pare, in questa occasione non si era palesata. Di fatto più che il Covid a salvare l'uomo da una possibile condanna per guida in stato di ebrezza o sotto effetto di droga è stato proprio l'indisponibilità dei dispositivi di controllo al momento del fermo e la non evidente necessità di essere trasportato in ospedale per eseguire i test.Gianpaolo Russo
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Il Messaggero