Lo conosce sui social, lo incontra e viene violentata. Il racconto choc in aula

Lo conosce sui social, lo incontra e viene violentata. Il racconto choc in aula
«Ho scoperto di essere stata violentata guardando un video che aveva la polizia. Io ero seminuda dalla vita in giù. Producevo un lamento, come uno strazio, mentre lui...

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«Ho scoperto di essere stata violentata guardando un video che aveva la polizia. Io ero seminuda dalla vita in giù. Producevo un lamento, come uno strazio, mentre lui ansimava. Quel lamento non riesco a toglierlo dalla testa. Aver capito, aver sentito e visto, mi ha stravolto la vita».

Parlano le vittime di Ubaldo Manuali, il netturbino romano che adescava donne sui social per narcotizzarle, violentarle e filmarle. Ieri pomeriggio davanti al collegio del Tribunale di Viterbo hanno parlato per ore le prime due donne. Quella che ha fatto scoprire "il trucco" e quella che ha capito di essere finita nella trappola di Manuali solo quando la polizia che indagava le ha mostrato i video girati dall'imputato.
Presente anche lui, che seduto dietro i suoi avvocati, Tiziana Rocchetti e Fabio De Luca, non si è mai scomposto. Il 59enne, arrestato lo scorso settembre dalla Squadra Mobile avrebbe abusato almeno di 4 donne, tre sono parte civile nel processo. E lo avrebbe fatto dopo averle stordite con le benzodiazepine.


«Dopo che la polizia mi ha informato di cosa era accaduto - ha raccontato la donna residente ad Alatri - mi sono spiegata tante cose. Noi abbiamo iniziato a sentirci su Facebook ma ci siamo visti solo una volta. Era il periodo di Natale e io avevo rotto con il mio compagno. Decisi di prendermi una giornata per me e andai a Roma. Gli scrissi e mi propose di vederci. Ho accettato. Mi è venuto a prendere e siamo andati a casa sua a Riano. Credo di aver bevuto un bicchiere. E qui i miei ricordi si spengono. Ricordo solo che il giorno dopo ero sul treno diretto a Frosinone. Non so altro. Né come sono arrivata alla stazione, né cosa è successo a casa sua. Mi disse che mi ero addormentata perché ero stressata e che lui aveva dormito sul divano e aveva visto un film. Ma il film lo aveva fatto a me. Solo dopo mesi ho capito. Ora vorrei sapere da lui quante volte quella notte ha abusato di me, del mio corpo mentre io ero completamente incosciente. Quel lamento che si sente nel video mentre lui fa scempio di me è stato devastante. E continua a torturarmi».
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Il Messaggero