Accusato di violenza sessuale sulla compagna dell'amico, cinquantenne di Pontecorvo finisce a processo

Accusato di violenza sessuale sulla compagna dell'amico, cinquantenne di Pontecorvo finisce a processo
E' accusato di aver abusato sessualmente della compagna del suo amico, per questo è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale. Protagonista, suo malgrado, della...

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E' accusato di aver abusato sessualmente della compagna del suo amico, per questo è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale. Protagonista, suo malgrado, della storia che arriva da Pontecorvo una quarantenne ucraina, attualmente bloccata nel suo paese a causa dell'invasione Russa. A finire sotto processo, con la grave accusa, invece, un uomo, cinquantenne originario della Valle dei Santi. Il fatto risale al settembre del 2016, quando l'uomo, secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione della cittadina fluviale che hanno condotto le indagini, si recò a casa del suo amico e, approfittando della sua assenza, abusò della compagna.

Secondo l'accusa dapprima avrebbe assunto un atteggiamento cordiale, ma una volta all'interno della casa l'avrebbe spinta in camera da letto e costretta a consumare un rapporto sessuale completo. La donna, subito dopo il fatto, si rivolse ai carabinieri e presentò denuncia. Le indagini portarono i militari a chiedere una consulenza medica e un accertamento tecnico al termine dei quali c'è stata richiesta di rinvio a giudizio della procura. Martedì scorso c'è stata l'udienza preliminare al termine della quale è stato disposto il rinvio a giudizio. La donna, che nel frattempo è tornata nel suo Paese, si è costituita parte civile tramite l'avvocato Giuseppe Di Mascio, ma, come accennato, non ha potuto prendere parte all'udienza preliminare perché bloccata dal conflitto in atto.

Il cinquantenne, assistito dal suo legale di fiducia, l'avvocato Raffaello Carocci, si è sempre dichiarato innocente. Già nel corso dell'udienza filtro, dinanzi al Gup, è stato sostenuto che si sarebbe trattato di un rapporto consenziente.

«Gli accertamenti medici - ha rilevato la difesa - hanno escluso qualsiasi segno di violenza e tracce di tipo biologiche». Sono stati posti in risalto, poi, altri elementi che, dal canto della difesa, ridimostrerebbe l'estraneità dell'uomo a qualsiasi forma di violenza. Dunque nel corso del processo che inizierà il 27 ottobre prossimo dinanzi al collegio penale del tribunale di Cassino verranno affrontati, nella completezza dibattimentale, tutti gli aspetti. Intanto la donna, tramite il suo legale, ha già preannunciato che sarà presente per raccontare in aula la sua storia, di conseguenza farà il possibile per tornare in Italia prima dell'avvio del processo.
 

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Il Messaggero