Comune di Ceccano e università di Tor Vergata, accordo con Infermieristica per cure agli anziani e affitti degli studenti

Comune di Ceccano e università di Tor Vergata, accordo con Infermieristica per cure agli anziani e affitti degli studenti
Una convenzione per una maggiore integrazione tra città e infermieristica, sviluppando percorsi innovativi per la crescita di entrambe. L'hanno presentata ieri mattina...

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Una convenzione per una maggiore integrazione tra città e infermieristica, sviluppando percorsi innovativi per la crescita di entrambe. L'hanno presentata ieri mattina il Comune di Ceccano e l'Università Tor Vergata. Vogliono promuovere prevenzione e cure per anziani e persone fragili, ma anche contrastare il caro affitti subito dagli studenti fuori sede e favorire il loro ambientamento. Sono intervenuti, oltre alle autorità politiche, il rettore Nathan Levialdi Ghiron, la prorettrice Rosaria Alvaro, la direttrice del corso Lorena Macale e il presidente dell'ordine provinciale Gennaro Scialò. La Alvaro è ormai la prima infermiera prorettrice d'Italia. La Macale, invece, fu tra i primi a ottenere l'allora diploma universitario nel polo unificato di Sora e Ceccano. Un corso di studi nato nel 2011 grazie all'allora ora direttore Scialò.

Oggi, tra le due sedi, si contano oltre 500 studenti. Nella locale casa della salute, tra l'altro, c'è la prima sperimentazione in Europa della "Dedicated education unit": un "reparto scuola" nell'unità di degenza infermieristica. Alla conferenza stampa, moderata dalla consigliera Simona Sodani (pubblica istruzione), hanno preso parte anche decine di studenti. «Il nostro obiettivo, oltre al benessere diffuso, è creare modelli da esportare anche in altri territori - così il rettore Levialdi Ghiron -. La componente geriatrica rappresenterà una sfida e l'architrave saranno proprio gli studenti». La prorettrice Macale ha anticipato le prime iniziative: «Far abitare gli studenti con gli abitanti, aiutando chi non arriva a fine mese a pagare le bollette, e rendere più partecipi le scuole contro l'abbandono scolastico».

 

La direttrice Macale ha aggiunto: «In tanti devono fare i conti con affitti che aumentano ogni anno, mentre la maggior parte decide già di studiare a Roma, perché vogliono andarsene dalla provincia per fare un'esperienza in città». Fu anche investito un milione di euro per un campus universitario di chimica nella contrada rurale della Badia, ma il progetto morì sul nascere. Scialò ha spiegato perché viene scartato il recupero. «Gli studenti seguono le turnazioni degli infermieri - ha detto -. Utilizzare quella struttura in campagna li metterebbe in una condizione disagiata. Senza un mezzo proprio, in mancanza di trasporti, sarebbe difficile fare i turni di notte».

 

Il deputato Massimo Ruspandini fu l'unico a votare contro la sua istituzione quando era consigliere comunale di minoranza. Ha favorito al contempo la nascita di scienze infermieristiche quando era assessore provinciale alle politiche giovanili. «Centinaia di studenti vivono, studiano e affittano le case anche di chi ridacchiava all'epoca - ha rivendicato -. Quando un investimento di 10mila euro frutta di più di un milione». Il sindaco Roberto Caligiore ha anche proposto «la casa comunale per la consegna delle lauree».

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Il Messaggero