Soffiate agli indagati che volevano corrompere il sindaco di Cassino, due carabinieri nei guai

I due militari hanno effettuato un acceso non autorizzato al sistema informatico

Soffiate agli indagati che volevano corrompere il sindaco di Cassino, due carabinieri nei guai
Due fascicoli connessi, con l'ipotesi di reato di accesso abusivo a sistema informatico, è la costola dell'operazione "Sisma Bonus" portata a termine...

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Due fascicoli connessi, con l'ipotesi di reato di accesso abusivo a sistema informatico, è la costola dell'operazione "Sisma Bonus" portata a termine pochi giorni fa a Cassino che vede coinvolti due carabinieri. I militari, secondo la ricostruzione dei finanzieri del gruppo di Cassino, avendo accesso al registro informatico della procura avrebbero digitato i nomi di due delle 17 persone indagate per truffa, istigazione alla corruzione e peculato. Motivo? Appurare se, in quel momento, c'erano indagini a carico dei due coinvolti. Ma il pm Alfredo Mattei, che ha coordinato le indagini sfociate nell'inchiesta "Sisma Bonus", aveva secretato gli atti per cui l'esito fu negativo. Operazione informatica subito balzata agli occhi o meglio alle orecchie dei finanzieri che, in quel periodo, captavano le conversazioni telefoniche e ambientali. I due carabinieri già da diversi mesi sono stati trasferiti in altre sedi e altri reparti nel territorio della provincia di Frosinone, ma non sono stati sospesi dal servizio.

Il fascicolo contenente l'informativa e tutti gli altri atti d'indagine, il pubblico ministero Alfredo Mattei, lo ha trasferito, per competenza, alla direzione distrettuale di Roma. Nelle scorse settimane, dopo il rituale avviso di conclusione delle indagini preliminari, c'è stata la richiesta di rinvio a giudizio. L'udienza è stata fissata al tribunale di Roma per il prossimo 27 giugno. Solo dopo l'eventuale rinvio a giudizio il processo verrà espletato a Cassino, dove si sarebbe consumato il reato agli inizi del 2021.
Il pool della di difesa dei due carabinieri è costituito dagli avvocati Giosuè Naso, Sandro Salera e Paolo Marandola.
 

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Il Messaggero