Abito da sposa in 3D, l’Accademia di Frosinone conquista “Romantica”

Abito da sposa in 3D, l’Accademia di Frosinone conquista “Romantica”
L’Accademia di belle Arti di Frosinone in prima linea nel progetto di rilancio del settore della moda nella capitale, con la creatività degli studenti del corso in...

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L’Accademia di belle Arti di Frosinone in prima linea nel progetto di rilancio del settore della moda nella capitale, con la creatività degli studenti del corso in Fashion design, coordinato da Giuseppe Jaconis, in mostra a “Romantica Station”. L’evento, promosso dalla Camera di Commercio di Roma, si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, trasformata per l’occasione in una stazione ferroviaria, metafora “del ripartire” da quelle idee che per tanti anni hanno reso la capitale centro della moda internazionale. Coerentemente con la visione imprenditoriale romana di uno dei settori più proficui e riconosciuti del Made in Italy, orientata verso la valorizzazione dei giovani talenti in formazione, dodici, tra accademie statali e istituti privati del territorio, sono stati invitati ad esporre le proprie creazioni in stand dedicati, a sottolineare l’importanza dello studio e della ricerca per una moda che sia innovativa, in grado di sostenere il ritmo incalzante dei cambiamenti dei tempi. E proprio per tenere il passo con le trasformazioni epocali in atto, la prima edizione di “Romantica Station” ha posto al centro del dibattito il rapporto tra intelligenza tradizionale, intelligenza artificiale e sostenibilità nel campo della moda, con la partecipazione di rappresentanti del mondo aziendale, universitario, esperti del settore delle tecnologie applicate ai contesti creativi. tra le eccellenze presenti, in grado di coniugare metodologie tradizionali, innovative e sostenibilità, figurava proprio il corso di fashion design dell’accademia di belle arti di Frosinone, che da anni impiega nella formazione stampanti in 3d e altre tecnologie all’avanguardia, coniugandole con la tradizione della sartoria artigianale e con la sensibilità al riciclo, per produrre creazioni ad impatto zero, rese possibili grazie al recupero di materiali di scarto delle aziende tessili.

«Ricerca, innovazione e tradizione sono fondamenti del nostro percorso di studi, uno dei pochi che consente agli studenti di gestire tutte le fasi delle creazioni, dal concept alla realizzazione – spiega Jaconis – un bagaglio di competenze che ha consentito a molti laureati di essere impiegati nelle principali maison italiane». Sui binari scenografici della “Romantica station”, le fucine della moda, hanno potuto esporre ciascuna 5 abiti. Il corso di fashion design del capoluogo ciociaro ha spiccato per l’originalità: unica ad aver presentato un abito da sposa interamente stampato in 3d su tulle, e gli altri prodotti con materiale riciclato: dall’abito ricavato decostruendo il cotone di t-shirt, poi rimontato in fettucce, creando un tessuto nuovo secondo la tecnica del texstyle designer, all’abito anni ’80, ripensato in versione più contemporanea, al capospalla genderless, adattabile sia all’uomo sia alla donna, per rispondere alle esigenze del corpo che lo indossa, superando lo stereotipo.

Paola Cecconi

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Il Messaggero