Oggi l’era delle fake-news? Dai tempi di Mosè a oggi, ahivoglia a bugie @antonellazacca4 Hai letto che...
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Dai tempi di Mosè a oggi,
ahivoglia a bugie
@antonellazacca4
Hai letto che Mussolini era gay? Nooooo... E lo sai che la Volkswagen regala 800mila auto? Pazzesco. E che all’università fanno lezione di fake-news? Sì, vabbè, questa è una bufala. Sbagliato: le prime due sono palle clamorose messe in giro dal re dei pallonari, l’ultima è vera. Vincono le notizie false (che novità), improbabili e irresistibili. La menzogna paga tanto vale sfruttarla. In fondo le fake-news dicono tanto di noi, spavaldi e pieni di pregiudizi, impauriti e arroganti. Creduloni, soprattutto. Cosa c’è dietro la fabbrica 4.0 delle bugie è materia di studio per esperti della comunicazione e del marketing. È dunque vero, anzi verissimo che il boss delle burle in rete abbia fatto per un giorno il “prof” alla Sapienza. Docente di cialtronaggine che in realtà è sapienza, mica è da tutti saper cogliere l’aria che tira e impacchettarla in forma di verità da servire ai webeti che siamo diventati. Ermes Maiolica (nome d’arte) “insegna” senza aver mai studiato. Lui, operaio metalmeccanico di Terni, per gioco e poi per sfida è diventato uno dei massimi esperti in frottole social, «senza guadagnarci». Sua la bufala su Mussolini gay, sulle auto in regalo, ha fatto resuscitare Eco per il referendum e non si sa quante star ha fatto morire. Alla Sapienza è stato invitato dal Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale per spiegare come si fa. Lui è convinto che le palle virali a qualcosa servano. A farci diventare meno creduloni. Il bufalatore, maestro del dubbio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero