Expo, è la Giornata mondiale dell'alimentazione. Mattarella: nutrire è inseparabile dalla parola pace

Expo, è la Giornata mondiale dell'alimentazione. Mattarella: nutrire è inseparabile dalla parola pace
E' il giorno simbolo dell'Expo, il World Food Day, la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. La si celebra in 150 Paesi del mondo dal 1981, per ricordare l'anno di...

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E' il giorno simbolo dell'Expo, il World Food Day, la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. La si celebra in 150 Paesi del mondo dal 1981, per ricordare l'anno di fondazione della Fao, agenzia dell'Onu per il cibo e l'agricoltura, il 16 ottobre 1945.




A Milano oggi ci sono il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e José Graziano da Silva, direttore generale della Fao.



«Nutrire il pianeta è inseparabile dalla parola pace. Talvolta le regole della finanza prevalgono su quelle dell'economia», ha detto il presidente della Repubblica aprendo il suo intervento a Expo per il World Food Day.



«La generazione Famezero sta per nascere e noi vogliamo accoglierla», ha continuato Mattarella. «Il cammino per arrivare a debellare fame e malnutrizione è ancora lungo ma in questi dieci anni, grazie alla Fao, molti progressi sono stati fatti». «La Carta di Milano (un documento sul diritto al cibo proposto dal'Italia, ndr) è il lascito di Expo e un impegno comune che dovrà continuare nel tempo» come «frutto di un lavoro collettivo», ha proseguito il presidente della Repubblica.



Il tema della Giornata dell'alimentazone quest'anno è l'agricoltura famigliare: secondo la Fao, su circa 570 milioni di aziende agricole nel mondo, almeno 500 milioni sono a gestione famigliare. Piccoli imprenditori che assicurano gran parte della produzione agricola mondiale e che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale di vaste aree rurali. Produttori per i quali è arrivato il momento di fare rete, per superare la frammentazione che ne ha sempre limitato la capacità di incidere sulle scelte politiche ed economiche che li riguardano.



Intanto Oxfam ha presentato la campagna #sfidolafame, un appello affinchè venga definito un concreto Piano di azione per sconfiggere la fame nel mondo entro il 2030. «Nel mondo 795 milioni di persone soffrono la fame, un numero 13 volte superiore alla popolazione italiana» ha detto il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri. «Se è vero che la percentuale si è ridotta dal 19% dei primi anni '90 all'11% di oggi, è vero anche che questa diminuzione non si è distribuita equamente. In Africa il numero di persone che soffre la fame è

aumentato, da 180 milioni ad inizio anni '90 ai 230 milioni attuali».



Un importante contributo alla lotta alla fame potrebbe venire dalle donne contadine, che sono un quarto della popolazione mondiale: «Se nel mondo uomini e donne avessero pari opportunità - ha spiegato Barbieri - 150 milioni di persone in meno soffrirebbero la fame».



Un'altra arma per questa battaglia è una migliore gestione delle eccedenze di cibo, per evitare che si trasformino in spreco. Secondo la Fao, oltre un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano (circa 1,3 miliardi di tonnellate) va sprecato.



Per sensibilizzare su questo tema, il Food District di Coop dedica il World Food Day alla lotta allo spreco. Dal 2003 Coop ha messo in atto un piano per ridurre gli sprechi. Solo nel 2014, Coop ha donato 4mila tonnellate di prodotti per un valore di 22 milioni di euro a 911 organizzazioni non profit, a favore di oltre 100mila persone in difficoltà. Best practice messe in atto anche nel Supermercato del futuro di Expo: in questi sei mesi sono stati donati quasi 16 tonnellate di prodotti, il 40% dei quali freschi e freschissimi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero