Addio Elisabetta, l'inno non sarà più God save the Queen. Cambiano anche francobolli e moneta

God save the King: l'inno inglese cambia in onore di re Carlo III
Con la morte della regina Elisabetta II, l'inno nazionale del Regno Unito cambia la declinazione e diventa "God save the King" (Dio salvi il RE). E' Carlo...

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Con la morte della regina Elisabetta II, l'inno nazionale del Regno Unito cambia la declinazione e diventa "God save the King" (Dio salvi il RE). E' Carlo III il successore designato al trono e dunque titolo, testo e pronomi verrano sostituiti all'interno dell'inno. Ma non è l'unico cambiamento.

 

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God save the King: l'inno inglese cambia in onore di re Carlo III. Cambiano anche francobolli e moneta

 

L'incoronazione ufficiale di Carlo III avverrà alla presenza dell'arcivescovo di Canterbury ma ancora non si conosce la data ufficiale, quello che sappiamo è che oltre a cambiare l'inno nazionale che non sarà più "God save the Queen" ma "God save the King", cambierà anche lo stemma reale usato per le missive. Non vedremo più la scritta "ER" che vuol dire "Elizabeth II Regina", lo stemma reale verrà sostituito con quello del successore, così come banconote e francobolli porteranno l'effigie del nuovo monarca.

 

Non c’è alcun proclama reale o legge parlamentare che sancisca "God Save the Queen" come inno nazionale, è più che altro una consuetudine adottata a partire dal 28 settembre 1744, inizialmente come inno della Monarchia fino a diventare di tutto il Regno Unito. Inoltre è ancora l’inno di alcune nazioni del Commonwealth oltre che di tutti i territori britannici di oltremare.

 

La particolarità di questo inno sta proprio nel fatto che titolo e  testo vengono sostituiti, al maschile e al femminile, a seconda se a regnare è un re o una regina. L'ultima volta che risuonò "God save the King" fu nel 1951 in occasione di un incontro amichevole tra Inghilterra - Austria, quando a regnare era  Giorgio VI che poi morì nel febbraio successivo. Dal 1952 ad oggi è stato adottato "God Save The Queen".

 

 

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Il Messaggero