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«Tutti ci davano in picchiata e la rimonta è stata significativa: siamo la terza forza politica e quindi abbiamo una grande responsabilità. Ora all'opposizione con coraggio e determinazione». Sono le prime parole di Giuseppe Conte, che può tirare un respiro di sollievo: se il risultato finale del Movimento si confermerà dentro la forchetta del 13,5 e il 17,5 per cento dei primi exit poll avrà ottenuto un vero e proprio successo. Considerate le difficoltà in cui versava al nastro di partenza della campagna elettorale, per i 5 stelle attestarsi su una soglia attorno al 15% sarebbe infatti già un target di rilievo.
Giuseppe Conte, le parole dell'ex premier
«Le scelte compiute da questo gruppo dirigente del Pd - ha detto l'ex premier - hanno compromesso un'azione politica che poteva essere competitiva con questo centrodestra che si è presentato unito. Di fatto i cittadini stanno dimostrando, soprattutto al sud, che il voto per contrastare il centrodestra è il voto per il M5s. Noi saremo l'avamposto per la realizzazione di un'agenda progressista, un progetto di Paese che mira all'inclusione sociale e una transizione ecologica vera e non finta. Da questo punto di vista vedremo se il Partito Democratico ci verrà dietro, ma senza nessun cartello o coalizione». «Chi tocca il reddito di troverà in noi un argine insuperabile. Chi pensa di toccare il reddito dovrà fare i conti con noi», ha aggiunto.
Conte è arrivato alla sede del Movimento, accolto dagli applausi degli esponenti del suo partito e dello staff. Presenti, tra gli altri, il presidente della Camera, Roberto Fico, l'ex guardasigilli Alfonso Bonafede, la capogruppo al Senato, Mariolina Castellone e quello della Camera, Francesco Silvestri, la vicepresidente del Senato e del Movimento, Paola Taverna, la vicepresidente del Movimento e viceministra Alessandra Todde.
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Il Messaggero