PERUGIA - Il Pd ridotto al 25 per cento. I 125mila voti raccolti, gli stessi in valore assoluto delle regionali 2015 che stavolta valgono 10 punti percentuali in meno. La...
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La governatrice Catiuscia Marini parla a tre giorni dal voto: «Quando si perde, serve l'umiltà di riconoscerlo. Le responsabilità sono collegiali, ringrazio il segretario regionale per il gesto che ha fatto. Ora per il Pd due parole d'ordine: ricostruzione, partecipazione e aggiungerei anche apertura. Ringrazio tutti i candidati, in particolare quelli dei collegi uninominati, il loro risultato non è personale ma collettivo. Il voto è stato contro il nostro partito. Non c'è il tema dei capri espiatori».
«In Umbria ha vinto solo e soltanto la Lega - prosegue la governatrice - che in Umbria vince come nelle regioni di centro-nord. Va riconosciuto anche il tema in base al quale perdono le forze politiche che governano. Il dato nazionale è omogeneo ed è la prima volta per l'Umbria che l'impatto della sconfitta ricade anche nella nostra regione, questo ci deve far riflettere».
Relativamente all'ipotesi di rimpasto di giunta, con una parte dei dem che chiede la testa dell'assessore socialista Giuseppe Chianella perché il partito del garofano non ha partecipato alla campagna elettorale, Catiuscia Marini si limita ad una battuta: «Non è un tabù».
A proposito della situazione nazionale: «Il Pd a mio avviso starà dove lo hanno collocato gli elettori, cioè all'opposizione - rimarca la Marini - abbiamo bisogno di un Pd più aperto, non certo blindato in ipotetici fortini, con capacità e responsabilità dobbiamo metterci all'ascolto. Dobbiamo essere alternativi a chi pensa che per problemi difficili ci siano soluzioni facili. Faccio gli auguri di buon lavoro a tutti i 16 parlamentari eletti in Umbria, presto li incontrerò tutti».
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Il Messaggero