Truffa delle nozze, se la realtà supera la commedia

Truffa delle nozze, se la realtà supera la commedia
Nelle sale cinematografiche la commedia all’italiana agonizza. Ma nel Paese reale, quello che ha sempre ispirato i film di grande successo del nostro cinema leggero, la...

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Nelle sale cinematografiche la commedia all’italiana agonizza. Ma nel Paese reale, quello che ha sempre ispirato i film di grande successo del nostro cinema leggero, la commedia italiana è viva e vegeta. 


In questo caso si tratta di una commedia ciociara, meravigliosa regione laziale che ha dato i natali, tra gli altri, a Vittorio De Sica, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni, protagonisti di tanti film memorabili tutti da ridere. 
In questa ultimissima commedia, però, c’è chi ride e c’è chi piange, perché la truffa messa in atto da una spregiudicata coppia di sposini, a Ferentino, ha dell’incredibile, con risvolti decisamente tragicomici. Comico è il fatto in sé: un insospettabile quarantenne imprenditore, insieme a sua moglie, una bella venticinquenne polacca, festeggia le nozze con una settantina di invitati in un ristorante della zona e scappa, fuggendo in Germania (pare con parenti al seguito) senza pagare il conto. Tragico è l’ammontare del conto in sospeso: ottomila euro, più addirittura altri quattrocento euro anticipati dal malcapitato proprietario come mance ai suoi camerieri. 

Sembra la trama di un film di Natale, Natale in Ciociaria, con De Sica e bella compagna dell’Est che fuggono “solando” il povero ristoratore Boldi. Ma quello che è successo non è un film. E’ cronaca vera. Una cronaca giudiziaria che si arricchisce ogni giorno di nuovi elementi sempre tra il comico e il tragico. 
Gli ultimi, se confermati, sarebbero addirittura clamorosi. Da quanto trapela, la truffa ordita, oltre a prevedere la fuga dal pranzo di nozze, prevedeva anche il vero e proprio scippo dei regali di nozze…mai celebrate.


Sembra infatti che il matrimonio non fosse regolare. Dubbi anche sull’autenticità del prete celebrante. Insomma, da un film di Natale si passa a un vero e proprio film del genere “Lupin”, il ladro gentiluomo. Solo che di gentiluomini, in questa vicenda, non ne troviamo traccia. Birbaccione il marito, birbacciona la moglie, birbaccioni i parenti e birbaccione anche il vero o falso prete. L’indagine della magistratura chiarirà. Triste vicenda. In Ciociaria lo sposo lascia gente che lavora con un credito salato da riscuotere Magari sullo schermo, invece, questa storia avrebbe incassato molto soldi per il bene del cinema italiano.
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Il Messaggero