Il ruolo dei porti/Il commercio via mare, spinta per l’economia​

Il ruolo dei porti/Il commercio via mare, spinta per l’economia
Il Rapporto sull’Economia Marittima di SRM è un punto di riferimento per gli operatori, poiché l’economia marittima è un importante settore di...

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Il Rapporto sull’Economia Marittima di SRM è un punto di riferimento per gli operatori, poiché l’economia marittima è un importante settore di analisi e un ottimo angolo visuale per comprendere le dinamiche globali: la Via della Seta cinese, il Raddoppio del Canale di Suez, l’allargamento di Panama. Le sfide della rotta Artica, la forte crescita del Mediterraneo, il mutato ruolo dei porti, sempre più hub energetici oltre che logistici. 


Un settore economico, quello preso in esame dal Rapporto giunto oggi alla sua decima edizione, che rappresenta il 9% del Pil nazionale, il 12% del Pil europeo e in termini di commercio internazionale muove l’85-90% dei volumi totali degli scambi nel mondo. 


I soli porti italiani hanno movimentato, in un anno fortemente segnato da eventi eccezionali come il 2022, mezzo miliardo di tonnellate di merci, oltre 60 milioni di passeggeri e 380 miliardi di import-export. Bastano, quindi, pochi numeri per comprendere quanto questo sia un vero e proprio asset economico; un driver che sposta equilibri geopolitici ed economici, spesso influendo sulle tendenze di sviluppo e competitività di un Paese.


E ciò è vero particolarmente per l’Italia. I porti, lo shipping e la logistica hanno una loro forza che si fonda sulle caratteristiche delle nostre infrastrutture, sulla tradizione dei nostri armatori e sulla qualità delle imprese del settore. Sono questi solo alcuni degli approfondimenti che hanno accompagnato i tanti Rapporti SRM, che compie oggi 20 anni di attività.
Intesa Sanpaolo, unica banca italiana ad avere un centro studi specializzato su queste tematiche, è capace così di dare supporto agli operatori del settore e anche agire con lungimiranza nelle scelte operative. Sosteniamo infatti le Zes, alle quali abbiamo destinato un plafond di 5 miliardi per finanziarne gli investimenti e il cui successo è intrinsecamente legato allo sviluppo dei porti. E anche tutta la dimensione internazionale di Intesa Sanpaolo beneficia delle competenze di SRM sull’economia del mare e sulle dinamiche del Mediterraneo; temi centrali per il nostro Paese e per il nostro Gruppo.


In tale contesto non possiamo non ricordare l’impegno e gli sforzi profusi dalla Marina Militare italiana e dalla Guardia Costiera nel rendere sicuri e monitorati i nostri mari. 


Come non possiamo non riconoscere l’inestimabile valore del nostro Mezzogiorno. Il 46% di tutta la movimentazione marittima italiana, infatti, avviene nei porti del Sud Italia e contando l’economia del Mezzogiorno circa il 20% di quella nazionale è evidente come i porti del Sud svolgano un’importante funzione a servizio di tutta la nostra economia. Sono inoltre i porti del Sud che mettono in condizione l’Italia di recitare il ruolo di “ponte” tra Nord Africa ed Europa nei flussi energetici, in futuro sostenuti soprattutto dalle energie rinnovabili. 


E per concludere non dobbiamo dimenticare i grandi porti del Nord Est e del Nord Ovest della nostra penisola. Penso a Genova e a Trieste, veri e propri snodi per il commercio con il Nord Europa, i Balcani e l’Asia; a conferma di quanto il commercio via mare resti l’ossatura degli scambi internazionali con una prospettiva di crescita dell’1,8% nel 2023 e del 3,1% nel 2024.


Le tematiche prese in esame da questo rapporto rivestono un ruolo fondamentale per il futuro del nostro Paese e dell’Europa, così come per i nuovi assetti di una manifattura alle prese con forme di riorganizzazione logistica delle catene del valore, bisognose di una capacità di analisi ad altissimo livello di specializzazione, come quella garantita da un Gruppo come il nostro.

* Presidente Intesa Sanpaolo
 

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Il Messaggero