Svolta Capitale/ Ora avanti tutta superando ogni polemica

Svolta Capitale/ Ora avanti tutta superando ogni polemica
Tenere duro e andare avanti. Questa la linea di condotta che adesso è necessaria sul termovalorizzatore. Perché le resistenze, i conservatorismi, i niet...

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Tenere duro e andare avanti. Questa la linea di condotta che adesso è necessaria sul termovalorizzatore. Perché le resistenze, i conservatorismi, i niet ideologici, i freni e i pretesti della palude burocratica e politica saranno tali e tanti - e già si sono scatenati e non c’è da stupirsene purtroppo - che si farà di tutto per bloccare una svolta che sarebbe normale in un Paese normale e che invece nella Capitale di un Paese anomalo sembra eterodossa, eversiva rispetto al solito tran tran dell’immobilismo fatto sistema, inaudita di fronte alla paralisi e ai disservizi imperanti a tutto svantaggio dell’interesse generale degli abitanti di Roma. Insomma: l’annuncio del Campidoglio sul termovalorizzatore per Roma - finalmente! - va preservato e concretizzato, valorizzato come una vera e propria svolta, custodito come una grande occasione per una Capitale che diventa, si spera, normale rispetto a una situazione che l’ha precipitata in questi anni in un rango che non le spetta, in una condizione di inferiorità rispetto a qualsiasi altra città europea, da Londra a Parigi e giù giù, che sui rifiuti - grazie all’esistenza di impianti adeguati, moderni e ecologici - ha superato l’inciviltà e l’insostenibilità ambientale e di decenza dei miasmi e degli odori, dei cassonetti stracolmi e non svuotati, dell’emergenza sanitaria e dell’invivibilità quotidiana tra piccioni e gabbiani, ratti e spazzini invisibili o sormontati dall’impossibilità di ripulire una grande città in queste condizioni di primitivismo nel trattamento, nella raccolta e nello smaltimento dell’immondizia che è quella che vive e che rende vittime incolpevoli i romani.

 


Adesso, meglio tardi che mai, la svolta. Ovvero l’adeguamento sperabile, e guai a mollare su questa decisione della giunta Gualtieri, di Roma agli standard delle altre città che il termovalorizzatore ce l’hanno da tempo e senza dover sopportare i caserecci strepiti delle minoranze ideologiche. E chissà che l’impianto annunciato a Roma entro il Giubileo, ossia domani praticamente, non diventi il simbolo di una riscossa italiana in questo campo, che ci aiuti a superare la grave arretratezza per cui nel nostro Paese ci sono soltanto 37 termovalorizzatori, in prevalenza al Nord, mentre la Francia ne ha 126 e la Germania 96. 
Va dunque salutata come una scelta coraggiosa quella del Campidoglio, che contrasta con una situazione che finora è stata questa: per vivere in una delle città più sporche d’Italia, ci siamo sobbarcati il costo della gestione dei rifiuti più alto del Paese. Nella Capitale, il prezzo per il servizio di pulizia della città è pari a 473 euro a tonnellata, il più caro in Italia dopo Venezia (che è particolare).


Già sono all’opera gli avversari di questa scelta innovativa e ineludibile ma non devono avere la meglio. Non va data loro, come è sempre stato finora, la possibilità di giocare con la salute dei cittadini e con il decoro della città. Un annuncio non è ancora una realizzazione. Ma il passo in avanti è notevolissimo. Sta a tutti noi difenderlo e incoraggiarlo. Con una vigilanza civica e con un pressing comunitario che coinvolgano tutti i romani e che non consentano distrazioni.

 

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Il Messaggero