Il Prefetto di Roma chiamato alla sfida Capitale

Il Prefetto di Roma chiamato alla sfida Capitale
Fine di una lunga attesa. Dopo sessantatré giorni di “sede vacante” Roma ha il suo nuovo prefetto. Lamberto Giannini, romano, 59 anni, da capo della Polizia per...

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Fine di una lunga attesa. Dopo sessantatré giorni di “sede vacante” Roma ha il suo nuovo prefetto. Lamberto Giannini, romano, 59 anni, da capo della Polizia per due anni, si insedia a palazzo Valentini sulla poltrona che hanno occupato Matteo Piantedosi, oggi ministro dell’Interno e Bruno Frattasi, mandato a dirigere l’Agenzia per la Cybersicurezza. Al posto di Giannini, al Viminale, va Vittorio Pisani che lascia la vicedirezione dell’Aisi, già super poliziotto anti-clan. Soddisfazione negli ambienti che governano la grande macchina della sicurezza per le scelte compiute dal governo, sotto la regia del ministro Piantedosi che conosce benissimo gli alti funzionari chiamati ai nuovi incarichi.


Lamberto Giannini ha passato trent’anni a battere le piste del terrorismo interno e internazionale come capo della Digos per poi dirigere la polizia di prevenzione. Le indagini sulla coda velenosa delle Brigate Rosse sono state dirette da lui: gli autori degli omicidi Massimo D’Antona e Marco Biagi, i giuslavoristi odiati per i loro studi riformatori e lungimiranti, sono stati identificati e catturati dalle squadre dirette da questo funzionario al quale sono stati riconosciuti altissimi meriti per l’opera svolta. Un passato glorioso e un presente e un futuro certamente impegnativi.

Avrà poteri speciali ed esecutivi in tutte le fasi del Giubileo 2025, un evento di straordinaria rilevanza che impegnerà molte risorse e sul quale servirà un’osservazione attenta ed esperta. Si temono infiltrazioni della malavita o comunque pericolose deviazioni dalla legalità all’interno di una organizzazione che vedrà l’assegnazione di numerosi appalti. La lotta al crimine di Giannini, che ha percorso l’intera carriera all’interno della Polizia proprio specializzandosi nel contrasto al terrorismo, anche internazionale, rappresentano il cuore del suo curriculum di servitore dello Stato. Dicevano ieri a Palazzo Chigi: l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.


Roma soffre di antichi, vecchi e nuovi mali: la complessità della metropoli ha bisogno che la macchina della sicurezza giri al massimo dell’efficienza e che i nuovi assalti criminali siano contrastati attraverso strategie di respiro e con nette direzioni di marcia. Esistono e persistono luoghi ad alto rischio e tra questi la stazione Termini, sulla quale si stanno anzi implementando presidi e forze in campo. La prospettiva di una Capitale chiamata a ospitare il Giubileo impone, evidentemente, una visione d’insieme delle problematiche legate all’ordine pubblico ampia e di respiro complessivo, d’intesa con le altre istituzioni impegnate sullo stesso fronte della legalità. Il sindaco Roberto Gualtieri, con gli auguri di buon lavoro a Giannini, si è detto certo che tra Campidoglio e Prefettura si realizzerà una collaborazione costante e proficua. La Capitale ha fame e sana voglia di futuro ed è decisa ad assicurarselo. L’impegno non mancherà, le qualità professionali ci sono, non restano che gli auspici di buon lavoro. 
 

 

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Il Messaggero