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Porta più voti una scarpa o una pizza? L’antico metodo Achille Lauro - prima ti do una scarpa, poi mi voti e subito dopo se mi hai votato ti do l’altra scarpa - è stato aggiornato con la margherita o la capricciosa. Una pizza prima e una pizza poi: tutto gratis. È il metodo Orazio Ragusa centrista di Scicli (Ragusa) in corsa per le regionali siciliane in Election Day con le politiche per Prima l’Italia.
Il cartello sventolato lungo l’isola dice: mercoledì pizza gratis con Orazio! E lui, il Ragusa, è pronto a offrire, forse, anche altre pietanze a chi assicura di dargli la "x" sulla scheda. Una pizzetta con o senza birretta? Siamo a Totó di Votantonio e a L’ora legale - gran commedia da campagna elettorale siciliana - di Ficarra&Picone.
Quando si è diffusa la notizia della pizza gratis, però, è insorta un sacco di gente: vogliamo il pesce, caro Orazio! Sì, una bella mangiata di pesce a sbafo, visto che il ristorante che ospiterà l’evento elettorale è sul litorale. La verità è che come tutto, in questa fase di inflazione galoppante, anche il voto ormai costa di più. Il carovita non risparmia niente e nessuno e una pizza non basta per comprarsi il consenso: ci vuole almeno un dentice al forno. Che possibilmente - hai capito Orazio? - non risalga agli anni ‘50 come la scarpa di Lauro.
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