Anch’io sto a casa è ora di prendere una posizione seria​

Anch’io sto a casa è ora di prendere una posizione seria
Il derby per me è sempre stato una cosa seria. Non ho mai apprezzato chi sottovalutava il confronto. E questo è il giornale più importante di Roma, dunque...

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Il derby per me è sempre stato una cosa seria. Non ho mai apprezzato chi sottovalutava il confronto. E questo è il giornale più importante di Roma, dunque approfitto dell’ospitalità per dire che stavolta la cosa più seria non saranno le tattiche, i giocatori, gli allenatori, ma il comportamento di noi tifosi. Oggi, con due guerre in corso trovo intollerabili le manifestazioni razziste, antisemite, o violente che purtroppo ho trovato sui social e fanno parte di un bagaglio culturale da abbandonare. Sinceramente. “Ebreo e giudeo” usati in modo dispregiativo io, romanista e cristiano, da sempre e per sempre, non posso sentirli, anche per rispetto di miei cari amici. E, per protesta e prevenzione, non sarò allo Stadio, vedrò il derby in Tv, dopo tanti anni. Mi perdoneranno e mi capiranno Francesco Totti e De Rossi, tra gli altri tanti amici della Sud e delle Tribune. Non canterò l’inno di Antonello, perché quando si fa sul serio, in presenza di tragedie vere, bisogna prendere una posizione. Chiedo solo di rimuovere dai social le porcherie che ho visto e di non usarle più, senza aspettare finti processi del Calcio. Detto questo, il Derby si giocherà e spero con tutto il cuore che Daniele De Rossi lo vinca: lui, assieme alla Roma, ma lui più di tutti, perché all’improvviso si è trovato a Lecce con gli stessi guai che ha avuto Josè, assenti e infortuni di giocatori chiave. Ma Pellegrini e Dybala oggi torneranno e Daniele saprà condurre la squadra, lui che di Derby ne ha giocati e ne ha anche vinti e questa è una grande differenza. Perché chi ha i colori della maglia stampati sulla pelle sa che deve dare tutto in una partita del genere. Io soffrirò di più davanti alla Tv, ma mi consolo pensando che come me (e il mio amico Clemente Mimun) vedranno la partita anche Mourinho e Sarri: comune destino, quasi all’unisono, di due tra i migliori visti all’Olimpico. Forza Roma e abbasso antisemitismo e razzismo!

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Il Messaggero