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Ancora tu, ma non dovevamo non vederci più? Macché, Antonio Ingroia è sempre in cartellone. Non sarebbero elezioni burla, queste, se non ci fosse lui. E stamattina, l’ex pm super flop, addirittura il candidato premier di Italia Sovrana con Marco Rizzo - e che tandem il nano barbuto e il gigante calvo - ad Agorà ha furoreggiato da par suo.
«Draghi ha consegnato l'economia alla Ue, all’Oms ha dato la sanità e alla Nato ha regalato la politica estera. Siamo ormai una colonia». Meglio andare con Putin, naturalmente. E insomma «serve un'inversione a 180 gradi, revocare le sanzioni alla Russia e costringere i contendenti al tavolo della trattativa». Quelle trattative mancate tra Stato e Mafia ora devono esserci tra Stato e Russia per consegnarci a loro? Gina Lollobrigida, quella del matrimonio-truffa con un 30 enne, e candidata a 95 anni proprio nella lista di Ingroia, dovrebbe intervenire per salvarlo ricordando all’amico Antonino, sempre pronto a riproporsi e a sbagliare, quel che lei disse una volta: «Le continuazioni sono sempre fatte per esclusive ragioni commerciali. Esse però sono oltre modo dannose alla carriera di un'artista». Ed Ingroia non è neppure un artista.
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