Coronavirus, Gangi (Windtre): tutti i dipendenti in smart working

Coronavirus, Gangi (Windtre): tutti i dipendenti in smart working
Con l'emergenza coronavirus lo smart working si è trasformato in una necessità per le aziende imprimendo un'accelerazione al processo di trasformazione...

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Con l'emergenza coronavirus lo smart working si è trasformato in una necessità per le aziende imprimendo un'accelerazione al processo di trasformazione digitale e culturale del lavoro. Secondo i dati del Ministero del Lavoro, a fine aprile quasi 2 milioni di italiani utilizzavano lo smart working. Prima del lockdown erano appena 220.000. Rossella Gangi, direttrice Human Resources dell'azienda guidata da Jeffrey Hedberg, parla di come Windtre ha affrontato questa situazione.


Windtre è stata tra le prime realtà ad adottare lo smart working su larga scala in questo periodo.
"Sì, è vero. Tutelare la salute e la sicurezza delle nostre persone è stato il primo pensiero, per questo abbiamo esteso, fin dalla metà dello scorso marzo, lo smart working alla totalità dei dipendenti che oggi assicurano, da remoto, continuità alle attività aziendali, compresa quella di customer care. Questa esperienza ci ha spinto a definire un modo diverso di lavorare, noi lo chiamiamo Wat, che sta per "working apart together": lavoriamo insieme anche se fisicamente distanti, condividendo un luogo fisico in modo prudente per la salute quando serve, perché ritrovarsi di persona, dopo tante ore di videoconferenza, diventa un momento prezioso per lo sviluppo dei rapporti umani e professionali. Ma possiamo svolgere efficacemente il lavoro anche a distanza perché la nuova rete Top Quality di Windtre offre prestazioni adeguate e poi perché abbiamo dotato da tempo le nostre persone degli strumenti tecnologici adatti, visto che la nostra azienda aveva introdotto lo smart working progressivamente già negli scorsi anni".

Avete messo in campo anche altre iniziative?
"Sì, oltre a varare nuove misure legate ad un rientro progressivo e sicuro, abbiamo potenziato il servizio medico, a cui poter segnalare situazioni di possibile rischio, nel rispetto della privacy del lavoratore, e abbiamo introdotto una copertura assicurativa, valida fino a dicembre 2020, in caso di ricovero dovuto al contagio da Covid-19. C'è poi un'iniziativa a cui tengo particolarmente: il lancio di una piattaforma, che abbiamo chiamato #nessunadistanza, su cui tutti i colleghi, a partire dal nostro Amministratore delegato, condividono video, messaggi, foto, momenti del loro vivere quotidiano. Quando si lavora da remoto, per sostenere la motivazione, è fondamentale mantenere il dialogo ed investire sulla comunicazione e sull'ascolto per sostenere il senso di appartenenza e tutelare il capitale relazionale che abbiamo creato negli anni. Il livello di partecipazione a questa iniziativa è stato elevato, superando le attese. Inoltre, abbiamo coinvolto le nostre persone nella raccolta fondi destinata alla Croce Rossa Italiana, che va ad aggiungersi al milione di euro già donato da Windtre".

Come influirà questa esperienza sulla cultura aziendale?

"Questa delicata fase legata all'emergenza coronavirus ha rimarcato il valore della cura, dell'ascolto e della responsabilità, con un'attenzione sempre maggiore alle esigenze delle persone. Elementi fondanti della nostra identità aziendale, che ci hanno sempre guidato nelle scelte più importanti e delicate. Windtre le ha affrontate finora con successo e sono convinta che questa esperienza potrà portare ad una profonda trasformazione della cultura e del modo di fare impresa, non solo per la nostra azienda ma, anche, per tutto il sistema Paese".
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Il Messaggero