Whirlpool, Di Maio revoca gli incentivi all'azienda

Whirlpool, Di Maio revoca gli incentivi all'azienda
Tre atti d'indirizzo sulla scrivania, firmati a favore di telecamera e indirizzati rispettivamente alle direzioni di Invitalia, ministero dello Sviluppo economico e ministero...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tre atti d'indirizzo sulla scrivania, firmati a favore di telecamera e indirizzati rispettivamente alle direzioni di Invitalia, ministero dello Sviluppo economico e ministero del Lavoro. Così il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, conferma la volontà, già annunciata quasi una settimana fa, di riprendersi da Whirlpool «i soldi degli italiani», quei «50 milioni che hanno preso dal 2014 ad oggi» e che «io inizio a revocargli perché non sono stati collaborativi e continuano a dire che vogliono disimpegnarsi dallo stabilimento di Napoli», dove lavorano 420 persone. Il messaggio lanciato all'azienda - a poco più di 24 ore dal prossimo tavolo di crisi al Mise - è chiaro: in Italia «non si scherza più, l'epoca del Bengodi è finita». Per questo, l'intenzione del ministro ora è soprattutto quella di verificare «fino all'ultimo euro che gli potremo togliere».


A oggi, infatti, non si conoscono bene le modalità con cui questi soldi pubblici potranno tornare nelle casse dello Stato. Destinati a contratti di sviluppo, reindustrializzazione, ma anche a tutela e salvaguardia occupazionale, parte dei fondi potrebbero essere già stati spesi dalla stessa Whirlpool e questo complicherebbe o soprattutto rallenterebbe la restituzione. Tuttavia, per ora, il piglio del ministro raccoglie il plauso dei sindacati e il rammarico dell'azienda.

Proprio quest'ultima ha manifestato il dispiacere per le parole di Di Maio, rimarcando il fatto di non aver ancora mai disdetto l'accordo siglato nel mese di ottobre e soprattutto di non avere l'intenzione di chiudere il sito di Napoli, ma di essere «impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e i massimi livelli occupazionali». Se la soluzione resta però quella di cedere lo stabilimento a un eventuale soggetto terzo, i sindacati continueranno a opporsi.

L'auspicio della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, è che ora «alle parole seguano davvero i fatti», riferendosi agli investimenti che l'azienda si era impegnata a portare avanti in Campania. A chiedere il rispetto degliaccordi, con l'intervento del governo, è anche la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David. A sperare che il provvedimento di Di Maio possa essere un deterrente sufficiente c'è poi il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ricorda però anche il bisogno di interventi strutturali.

Dalla Uil di Napoli, poi, fanno sapere che che le difficoltà indicate dall'azienda oggi sono le stesse che ad ottobre aveva garantito di affrontare con gli investimenti e con il concentramento di tutte le lavatrici alto di gamma a Napoli.
Intanto, nel capoluogo campano si è tenuto un consiglio comunale monotematico per discutere proprio della vertenza Whirlpool. Ne è venuto fuori un documento unitario in cui l'assemblea cittadina si impegna, fra le varie cose, «a considerare l'etica del lavoro come principio unitario econdiviso, a sostenere i lavoratori e le organizzazioni
sindacali in tutte le sedi ordinarie e straordinarie contrastando ogni speculazione e ogni possibile motivo di allontanamento dall'accordo sottoscritto nel 2018 e a porre la questione Whirlpool nelle opportune sedi politiche e

amministrative come parte della questione meridionale nella sua complessità». 

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero