Permessi ai neo-papà, biglietti per il cinema e bonus palestra: rinnovato il contratto a L'Oréal

Permessi ai neo-papà, biglietti per il cinema e bonus palestra: rinnovato il contratto a L'Oréal
Giornate retribuite ai neo-papà, contributi per gli asili nido, permessi per assistere genitori anziani, contributo aziendale per la previdenza complementare, bonus per...

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Giornate retribuite ai neo-papà, contributi per gli asili nido, permessi per assistere genitori anziani, contributo aziendale per la previdenza complementare, bonus per libri scolastici, biglietti del teatro o del cinema, iscrizioni in palestra, assistenza medica: continua il boom di rinnovo dei contratti di lavoro attingendo al menù del welfare aziendale. Sono queste le basi anche del rinnovo del contratto per il triennio 2017-2019 appena firmato per i lavoratori di L'Oréal Italia. Con il potenziamento delle agevolazioni fiscali previste dalla legge Finanziaria 2017, infatti, questo tipo di accordi sono diventati particolarmete allettanti sia per i lavoratori (di fatto le cifre corripsondenti sono esentasse) che per l'azienda. Inoltre migliora il clima aziendale, con lavoratori più sereni e più motivati.

  «Riteniamo che i contenuti di questo nuovo accordo  si posizionino fra le migliori pratiche a livello nazionale. Per esempio, iniziative come il sostegno alla genitorialità e ai familiari anziani rafforzano ulteriormente le nostre politiche sull'equilibrio vita personale-lavorativa
» ha dichiarato Massimo Re, direttore delle relazioni industriali di L'Oréal Italia.

In particolare il contratto integrativo L'Oréal prevede,  dal 1° gennaio 2018, supporto alla genitorialità con 10 giorni di permesso retribuito per i neo-papà, aumento del contributo asilo nido a 140 euro al mese mamme e papà, permessi per l'assistenza ai bambini malati, concessione del part-time di 6 ore su richiesta fino ai 3 anni del bambino e orario flessibile. E ancora, spiega una nota, «aiuto ai dipendenti con familiari anziani, sopra i 75 anni o non autosufficienti con concessione del part-time di 6 ore per un massimo di 3 anni, permessi extra e orario flessibile; un conto welfare individuale di 250 euro per acquistare, tramite una piattaforma, beni e servizi (ad esempio, acquisto libri scolastici, campus estivi, trasporti, viaggi, teatro, spese mediche, attività sportive). Il premio di partecipazione potrà inoltre essere convertito, fino al 50%, in conto welfare individuale con un contributo aziendale ulteriore del 15%, il tutto con i vantaggi fiscali previsti dalla vigente normativa».

L'intesa, inoltre, prevede un aumento del contributo aziendale per la previdenza complementare (Fonchim). «L'importo del premio di partecipazione, variabile e legato alla crescita dei risultati di business, è stato incrementato in maniera significativa e potrà arrivare fino a 2.900 euro lordi annui nel 2019. Questo nell'ottica di coinvolgere tutti i collaboratori nel successo dell'azienda, in linea con la politica di profit sharing del Gruppo», prosegue la nota.


  Dal luglio 2016 , secondo gli ultimi dati del Ministero del Lavoro, su 11.539 contratti di secondo livello attivi, ben 3.414 prevedono misure di welfare aziendale. Proprio grazie ai benefit e alle politiche di welfare aziendale, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti italiani, si è "salvato" dalla crisi. Secondo il 23esimo rapporto sulle retribuzione elaborato da Od&m Consulting, società di Gi Group, nell'ultimo anno questo tipo di accordi ha di fatto aumentato del 21% il potere d'acquisto dei beneficiari. Il welfare aziendale è molto conveniente dal punto di vista fiscale, essendo questo paniere di beni e servizi completamente tax free (non più soggetto, quindi, neppure all’imposta sostitutiva del 10 per cento prevista per i premi di produttività). La finanziaria 2017 ha esteso sia il tetto dei premi (da 3.000 euro a 4.000 euro l'anno a lavoratore) sia la platea dei lavoratori dipendenti che possono usufruirne (il tetto di retribuzione è stato elevato dai 50.000 del 2016 a 80.000 euro lordi).
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Il Messaggero