(Teleborsa) - Una grande "rete globale di insider trading". Accusati di aver dato vita a un network illegale in grado di generare profitti per decine di milioni di dollari, sei...
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Secondo quanto emerge dagli oltre 40 capi d'accusa il criminale giro d'affari si estendeva dagli Stati Uniti all'Europa ed era concentrato in particolare a Londra. Dopo essere entrati in possesso di informazioni riservate su società quotate, i banchieri passavano le notizie a trader complici che le traducevano in operazioni molto remunerative.
Tra gli incriminati figurano i nomi di Benjamin Taylor e Darina Windsor rispettivamente della banca d'investimento Moelis e del gruppo di investment banking e private equity Centerview Partners. Per le autorità avrebbero ottenuto oltre un milione di dollari in contanti e beni di lusso dalla divulgazione di informazioni non pubbliche. Informazioni che, attraverso l'intermediazioni di "faccendieri",venivano poi rivendute ad altri trader come Joseph El-Khouri per il quale è stata chiesta l'estradizione negli Usa.
Nello scandalo è finito anche Bryan Cohen, 33 anni, vicedirettore di Goldman Sachs, arrestato venerdì scorso a New York sempre con l'accusa di insider trading. Rilasciato su cauzione, Cohen è accusato di aver generato profitti illegali per 2,6 milioni di dollari. Le informazioni non pubbliche vendute da Cohen ai trader, secondo la Sec, riguarderebbero le offerte di Monsanto e ChemChina del 2015 per Syngenta e la scalata del 2017 di Buffalo Wild Wings da parte di Arby. Goldman Sachs, da parte sua, ha fatto sapere che "sta collaborando con le autorità" e al momento come banca non sarebbe accusata di alcun illecito.
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Il Messaggero