Violenza donne, Terlizzi (Enac): "Non solo una giornata, serve una cultura diversa"

Violenza donne, Terlizzi (Enac): "Non solo una giornata, serve una cultura diversa"
(Teleborsa) - Una giornata per dire no alla violenza sulle donne ha visto unite Enac e AdR, assieme alle forze di polizia che lavorano presso l'aeroporto di Fiumicino. Un momento...

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(Teleborsa) - Una giornata per dire no alla violenza sulle donne ha visto unite Enac e AdR, assieme alle forze di polizia che lavorano presso l'aeroporto di Fiumicino. Un momento vissuto nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne per ricordare la necessità di denunciare la violenza con un gesto semplice: un pollice piegato sul palmo ed un pugno chiuso. All'evento di sensibilizzazione presso lo scalo romano ha partecipato Patrizia Terlizzi, Direttore Aeroportuale ENAC, che ha parlato a Teleborsa dell'iniziativa.


"E' una giornata importante perché serve a far comprendere alle donne che subiscono una violenza che c'è una società che le supporta, una società che le porta a condannare queste violenze, ma soprattutto una società che dà la possibilità di denunciare e quindi di essere accanto a loro".


"Mi rendo conto che è un atto molto importante, perché lo si fa poi normalmente nei confronti di un marito, di una persona che si pensava di amare, di volere bene, quindi è molto importante, serve proprio a rendere sempre più esternalizzata questa vicinanza di tutti, e dare forza alle donne per poter combattere, per poter denunciare, per poter evitare che si verifichino situazioni di questo genere".

"Forse una giornata non basta serve una cultura diversa, quindi la giornata è solo uno spunto, che però deve essere alla base della
diffusione di una cultura diversa, ma iniziando dalle scuole, iniziando dal rispetto dei ragazzini, fino ad arrivare al rispetto della società nei confronti delle donne, di tutti gli esseri umani in linea generale. E quindi è un punto di partenza, non è un punto di arrivo. E' una modalità come un'altra per rendere comunque sempre vivo il pensiero".


"E' un grosso problema. I dati di quest'anno sono veramente sconcertanti e quindi si deve lottare per arrivare a nessuna vittima. Questo dovrebbe essere il risultato, grande cultura, grande sensibilità nei confronti di tutti, iniziando dalle scuole e andando a finire alla società in
generale". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero