(Teleborsa) - Dalla prima giornata di consultazioni – avviate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la verifica della tenuta della maggioranza – arrivano...
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"Siamo la prima forza politica in Parlamento e il messaggio che abbiamo portato è stato uno: il Governo deve lavorare per gli italiani, punto", dice il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Getta acqua sul fuoco anche il Segretario del PD Nicola Zingaretti: "Non abbiamo parlato di rimpasto. Crediamo che l'azione di questo governo debba andare avanti, con una grande sintonia con i problemi degli italiani. È stato un incontro utile che ha ripreso lo spirito di quello tra i leader del 5 novembre, cioè mettere sul tavolo i temi e i nodi per un rilancio dell'azione di governo".
Niente rimpasto, almeno così sembra. Per ora.
Oggi però è il grande giorno: all'ora di pranzo, infatti, il Premier incontrerà il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che lo bersaglia ormai da settimane. Sul tavolo resta saldamente la "minaccia" di togliere la fiducia al governo il 28 dicembre, giorno in cui è programmato (salvo cambi di programma) l'ultimo voto sulla Legge di Bilancio, con un discorso al Senato e il ritiro dei ministri di IV dall'esecutivo.
Al centro della discussione, ovviamente, il Recovery Plan e, in particolare, la sua gestione con Renzi che ha ripetutamente bocciato la cabina di regia. Conte potrebbe cedere oppure decidere di andare allo scontro mentre non sembra essere ancora del tutto tramontata l'ipotesi di un mini-rimpasto che coinvolgerebbe ministri "pesanti". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero