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La pandemia non ha fatto arretrare gli investimenti di venture capital a favore dell'innovazione. Il 2020 si è chiuso con un ammontare investito complessivo pari a 595 milioni di euro, in linea con i 597 milioni dell'anno precedente. La cifra complessiva si è distribuita su un numero sensibilmente superiore di operazioni: 234 (+58% sul 2019) . È quanto emerge dal Venture Capital Monitor 2020, presentato da Aifi e Liuc-Università Cattaneo.
In crescita i nuovi investimenti (initial), che nel 2020 raggiungono quota 489 milioni contro 436 milioni nel 2019, per 200 operazioni rispetto a 121. Diminuisce invece l'ammontare investito nei follow on (re-investimenti) che passa da 161 milioni a 106 milioni di euro, per un totale di 34 operazioni rispetto alle 27 del 2019.
«La pandemia non ha toccato in senso negativo questo mercato, a parte un rallentamento iniziale nella prima parte dell'anno», afferma il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta, sottolineando l'importanza del «forte intervento», accanto a quello degli operatori privati, del settore pubblico: da «Cdp e governo nel 2019-2020 sono stati fatti passi avanti molto significativi». Sulla scia degli ultimi due anni, «in cui è cresicutio il finanziamento dell'innovazione, crediamo che il 2021 possa essere un anno buono», aggiunge Cipolletta.
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