(Teleborsa) - Per il secondo trimestre del 2019 perdura una crescita del PIL reale pari allo 0,1%, è quanto emerge dall'elaborazione del modello econometrico Uvet Travel Index....
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Ciò che emerge dall'elaborazione è dunque una sostanziare stagnazione dell'economia, unita ad una flessione congiunturale della produzione industriale che l'Istat rileva al -1,1% dopo gli aumenti dell'inizio dell'anno. Una delle cause principali è senz'altro la frenata del settore del'automotive che, ad aprile 2019, è scesa del 17,1% rispetto al 2018. Le difficoltà potrebbero tuttavia essere dovute ad una fase di stabilizzazione a seguito dell'introduzione di nuove regole in tema di emissioni che, unite al calo della domanda di nuove auto, hanno determinato questa flessione.
Un aspetto preoccupante che viene segnalato anche dall'Uvet Travel Index è l'ulteriore peggioramento della produttività dell'Italia, perché a fronte della crescita dell'occupazione dello 0,4% su base annua corrisponderebbe solo una crescita del PIL reale dello 0,1%.
Nel mese di maggio si è tuttavia registrata una crescita pari all'1,4% della fiducia delle imprese e all'1,1% da parte dei cittadini. Inoltre, il tasso di occupazione ha raggiunto un +0,4% su base annua, raggiungendo il 59%, un record storico se si pensa che è il livello più alto mai raggiunto dall'Italia, pur rimanendo penultimi in Europa.
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Il Messaggero