(Teleborsa) - Segnali di indebolimento giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a dicembre un crollo del...
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"Dicembre ha visto un calo delle vendite, ma il calo è stato più un segno di limitazioni dell'offerta che un'indicazione di un indebolimento della domanda di alloggi - ha affermato Lawrence Yun, capo economista di NAR - Le vendite dell'intero anno hanno chiuso bene, raggiungendo il livello annuale più alto dal 2006".
Yun, tuttavia, si aspetta un leggero rallentamento delle vendite di case esistenti nei prossimi mesi a causa dei tassi ipotecari più elevati, ma ha osservato che i recenti passi avanti del mercato del lavoro e standard di sottoscrizione più severi fanno sì che le vendite di case non corrano il rischio di crollare. L'economista prevede che i tassi rimarranno al di sotto del 4% nell'anno e che i salari rimarranno stabili a causa di un mercato del lavoro rigido.
"Quest'anno, i consumatori dovrebbero prepararsi a sopportare alcuni aumenti dei tassi ipotecari", ha avvertito Yun. "Mi aspetto anche che i prezzi delle case crescano in modo più moderato dal 3% al 5% nel 2022, e quindi allo stesso modo nel 2023 quando una maggiore offerta raggiungerà il mercato", ha aggiunto.
(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero