USA, presentata la riforma fiscale più importante degli ultimi 30 anni

USA, presentata la riforma fiscale più importante degli ultimi 30 anni
(Teleborsa) - E' stato alzato finalmente il velo...

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(Teleborsa) - E' stato alzato finalmente il velo sull'attesissima riforma fiscale statunitense tanto caldeggiata dal Presidente Donald Trump. Ieri, 2 novembre, i leader Repubblicani alla Camera hanno illustrato il testo che dovrebbe dare ulteriore slancio all'economia a stelle e strisce, "facendo quel che è giusto per l'America", come sottolineato su Twitter dallo stesso inquilino della Casa Bianca. I repubblicani vorrebbero tramutare in legge il testo - che stravolge il sistema fiscale a stelle e strisce per la prima volta negli ultimi 30 anni - entro la fine dell'anno. In estrema sintesi, il "Tax Cuts and Jobs Act", come è stata chiamata la riforma, taglia le imposte alle imprese, abroga la tasse pagate dalle grandi aziende e consolida alcuni vantaggi come le esenzioni individuali. Le tasse sulle società - la misura più attesa da Wall Street - sarà del 20%. La descrizione del disegno di legge suggerisce che questo tasso sarà permanente e non temporaneo, come vociferato la vigilia. Questa è la misura più costosa per lo Stato: secondo il Joint Committee on Taxation (Commissione mista sulla fiscalità) ridurrà le entrate federali di circa 1.500 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Altre misure riguardano le cosiddette società pass-throught, nelle quali gli utili sono distribuiti direttamente tra i proprietari. Queste avranno un'imposizione fiscale abbassata al 25%. Le aliquote per le persone passano da sette a quattro. Quella massima resta al 39,6% e riguarda un reddito di 1 milione di dollari per una coppia di coniugi. L'aliquota più bassa sarà del 12%, quelle intermedie del 25% e del 35%. Aumentati gli sgravi fiscali per chi ha figli. Dimezzata la tassa di successione sulle proprietà ereditate. In seguito il balzello dovrebbe essere eliminato del tutto. Dimezzate a 500 mila euro le detrazioni per gli interessi sui mutui. Le tasse sul denaro rimpatriato sarà del 12%, quella sui profitti rimpatriati del 5%. Prevista una limitazione della deducibilità degli interessi per le multinazionali. Il via libera al testo è tutt'altro che scontato, anche se Trump lo vorrebbe in atto già a inizio 2018.
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Il Messaggero