UPB, difficile PIL 2021 cresca del 6% come da previsioni governo

UPB, difficile PIL 2021 cresca del 6% come da previsioni governo
(Teleborsa) - "Per l'anno in corso, anche prefigurando un rapido recupero ciclico a partire dalla primavera, appare difficile la realizzazione dell'obiettivo programmatico del...

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(Teleborsa) - "Per l'anno in corso, anche prefigurando un rapido recupero ciclico a partire dalla primavera, appare difficile la realizzazione dell'obiettivo programmatico del Governo per il PIL (6%)". Lo rileva l'Ufficio Parlamentare di Bilancio in una memoria inviata alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato impegnate nell'esame della Relazione inviata dal Governo al Parlamento sullo scostamento da 32 miliardi di euro. "Le previsioni più recenti di istituzioni e analisti privati - ricorda l'UPB - si orientano verso una crescita dell'economia italiana nel 2021 compresa tra 3,5 e 4,8 punti percentuali".


Il PIL del quarto trimestre 2020 dovrebbe attestarsi a -3% mentre per l'intero 2020 dovrebbe essere confermata la stima del governo di un -9% - aggiunge l'Ufficio Parlamentare -. "La previsione sulla base dei modelli di breve termine dell'UPB - si legge nella memoria - indica per il quarto trimestre 2020 una contrazione del PIL nell'ordine di tre punti percentuali, sebbene a fronte di un margine d'incertezza estremamente elevato". Nel complesso del 2020 la flessione del PIL risulterebbe di circa nove punti percentuali, quindi in linea con le previsioni del MEF riportate nella NADEF e nel Documento programmatico di bilancio".

L'adozione di misure per 32 miliardi di euro, da finanziare con lo scostamento richiesto dal governo e che sarà votato domani "porterebbero, ceteris paribus, il deficit per l'anno in corso poco al di sotto del 9 per cento rispetto al 7 previsto dalla NADEF 2020". Data la natura temporanea dei nuovi interventi - sottolinea l'UPB - "dal prossimo anno la Relazione conferma il percorso di rientro dei conti pubblici riportato nella NADEF 2020, che indicava disavanzi delle Amministrazioni pubbliche in riduzione, al 4,7 per cento del PIL nel 2022 e al 3 per cento nel 2023". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero