UE, non solo Brexit: preoccupa l'asse Roma-Pechino

UE, non solo Brexit: preoccupa l'asse Roma-Pechino
(Teleborsa) - Da un lato, Parigi e Berlino. Dall'altra Pechino con l'Italia sempre più "attratta" dall'Oriente. Almeno secondo l'editorialista Wolfgang Münchau, che suona...

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(Teleborsa) - Da un lato, Parigi e Berlino. Dall'altra Pechino con l'Italia sempre più "attratta" dall'Oriente. Almeno secondo l'editorialista Wolfgang Münchau, che suona l'allarme dalle pagine del Financial Times


ALTRO CHE BREXIT - "Il danno arrecato all'UE dalla Brexit - scrive Munchau- non sarà nulla in confronto al danno che l'Italia e altri Paesi potrebbero scatenare aprendosi alla Cina" spiegando che "vent'anni di appartenenza all'Eurozona hanno portato gli italiani a considerare la Cina come il loro partner strategico più importante". L'editorialista, a supporto della sua tesi, riporta i risultati di un sondaggio per cui in Italia la Cina è vista come "il Paese straniero più amico e la Germania quello meno". Questo, spiega, "è anche un sorprendente fallimento dell'UE".

ITALIA VIRA A ORIENTE? - L'Europa alle prese con l'emergenza Covid-19 non ha, almeno finora, saputo trovare la giusta solidarietà con il rischio di "implosione" che cresce all'aumentare delle incertezze. Persino il Recovery Fund targato Germania e Francia, avverte Münchau, potrebbe" non bastare per convincere l'Italia" a cambiare direzione. "Un effetto indiretto della Belt and Road" Initiative, a cui l'Italia ha aderito, "sarà di spostare il centro di gravità politico dell'Europa verso est", sottolinea, con il rischio per l'UE di "una progressiva perdita di coesione". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero