(Teleborsa) - La guerra in Ucraina ha innescato una escalation dei prezzi dell'energia, che segue gli aumenti dei mesi precedenti di circa il 50% delle quotazioni del gas e...
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Secondo una stima realizzata da Confcommercio e Nomisma Energia, per le imprese del terziario ed in particolare per quelle dei settori del commercio, ricettività e ristorazione si prospetta una spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento di oltre il 160% rispetto al 2021. Sul fronte carburanti, il prezzo del petrolio macina nuovi record e spinge il gasolio oltre 1,8 euro al litro, aggravando l'autotrasporto che rischia una maggiore spesa annua di 21 miliardi.
La stima del costo energetico per le due categorie è fatta sulla base di tre diversi scenari: una guerra duratura con stabilizzazione dei prezzi; un embargo delle forniture di gas con ulteriore aumento dei prezzi; una pacificazione. Per il settore commercio, nel passaggio da uno scenario all'altro, il costo energetico varierebbe da 13,9 a 20,8 e 8,3 miliardi di euro e per il settore autotrasporto da 19,9 a 29,9 e 11,9 miliardi.
Per l'associazione die commercianti sono dunque sempre più urgenti misure strutturali per risolvere i nodi del nostro sistema energetico, a cominciare dalla riduzione della dipendenza dalle forniture estere, dalla revisione della fiscalità energetica (IVA dal 22% al 10%) e dall'abbattimento degli oneri generali di sistema che hanno un costo stimato di 17 miliardi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero