Protestano i lavoratori della gig economy nel Regno Unito. Oggi in occasione di un'azione legale contro il colosso americano dei taxi online Uber, migliaia di lavoratori sono...
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L'azione legale,che vede coinvolta l'app per macchina conducente tra le più famose al mondo, riguarda un ricorso promosso da due autisti, che chiedono di essere riconosciuti come dipendenti, con garanzia di rispetto del minimo salariale previsto dalla legge britannica e ferie pagate, e ai quali invece l'azienda vorrebbe mantenere il contratto super flessibile di "contractors indipendenti".
Per Anna McCaffrey, esperta di diritto del lavoro e avvocato dello studio legale Taylor Wessing, che assiste i due autisti, la sentenza è destinata a rappresentare un precedente cruciale per gran parte delle aziende che alimentano la 'gig economy' in Gran Bretagna.
Uber di recente è stata costretta a scendere a patti con l'amministrazione comunale laburista di Londra (dove
conta su 40.000 autisti e su una clientela di 3,5 milioni di persone) per il rispetto delle norme di sicurezza locali, dopo una minaccia di ritiro della licenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero