Tridico (INPS): cassa integrazione Covid a 6,6 milioni di persone

Tridico (INPS): cassa integrazione Covid a 6,6 milioni di persone
(Teleborsa) - Da marzo ad oggi, sono stati 6,6 milioni i lavoratori italiani che hanno ricevuto la cassa integrazione Covid, per un totale di 24,8 milioni di prestazioni. Lo ha...

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(Teleborsa) - Da marzo ad oggi, sono stati 6,6 milioni i lavoratori italiani che hanno ricevuto la cassa integrazione Covid, per un totale di 24,8 milioni di prestazioni. Lo ha ricordato il presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, a Radio 24, sottolineando che a circa 3,6 milioni di lavoratori la CIG è stata pagata direttamente dall'INPS, mentre a 3 milioni è stata anticipata dalle aziende.


Ci sono però state 3mila persone, pari allo 0,2%, che non hanno mai ricevuto nulla e per queste, ha riferito Tridico, è stata attivata una speciale task. "Questa task force cerca di sviscerare codice fiscale per codice fiscale gli errori relativi a queste persone che non hanno ricevuto nulla", ha affermato il presidente dell'INPS, che si è soffermato sul grande carico di lavoro che l'istituto che preside si è trovato ad affrontare. "Abbiamo ricevuto tredici volte in più di domande di cassa integrazione degli anni precedenti - ha spiegato - Abbiamo avuto difficoltà enormi, immani, per la prima volta nella storia della Repubblica abbiamo dovuto fronteggiare prestazioni per 14,5 milioni di individui che si aggiungono ai 43 milioni di utenti di aziende per prestazioni ordinarie. La somma è una cifra pari alla popolazione italiana, che ha interagito e ha avuto prestazioni dall'istituto".

Secondo Tridico, senza il reddito di cittadinanza sarebbe stata a rischio la coesione del Paese durante l'emergenza, perchè "3,1 milioni di persone sarebbero sul lastrico, sarebbero sprofondati. La CIG e la NASPI non li avrebbero raggiunti". "C'è qualcosa da migliorare sul lato delle politiche attive, ma questo non può essere un anno di test perchè il Paese è fermo. Io vedo il reddito di cittadinanza come uno strumento di sostegno al reddito, di lotta alla povertà, piuttosto che di politiche attive", ha aggiunto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero