Tria: "Aggiustamenti strutturali forti rallentano l'economia"

Tria: "Aggiustamenti strutturali forti rallentano l'economia"
(Teleborsa) - L'Italia rispetterà l'aggiustamento previsto dalle regole. Lo ha assicurato il Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, al termine dell'incontro con il vicepresidente...

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(Teleborsa) - L'Italia rispetterà l'aggiustamento previsto dalle regole. Lo ha assicurato il Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, al termine dell'incontro con il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. "Sul 2018 nulla cambia mentre sul 2019 non ci sarà un peggioramento del saldo strutturale, come ho già detto in Parlamento", ha spiegato, aggiungendo che per il futuro "è sempre bene essere più ambiziosi ma questo dipende anche dall'andamento dell'economia, che come sappiamo non sta andando molto bene a livello europeo e l'Italia segue".


"Il problema è che in un momento di rallentamento dell'economia non si possono fare aggiustamenti troppo forti, che rischiano di essere prociclici, nel senso di accentuare il rallentamento dell'economia. Quando ho detto che non ci sarà un peggioramento strutturale significa porre dei limiti a quello che possiamo fare per non far rallentare la crescita" ha poi affermato.

Tria è arrivato a Bruxelles in anticipo rispetto all'inizio dei lavori dell'Eurogruppo di oggi, 12 luglio, per avere un incontro bilaterale con Dombrovskis. Domani vedrà invece il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici.

"Stiamo andando avanti con un dialogo costruttivo e continuo in funzione del programma", l'Unione Europea si mostra "collaborativa" ma per capire se ci sarà un consenso sul da farsi con l'Esecutivo Ue bisognerà attendere il DEF (Documento di economia e finanza) di settembre.

Entrando all'Eurogruppo il titolare di Via XX Settembre ha invece dichiarato che essere fanalino di coda in quanto a crescita è la prima questione che ha posto in Parlamento. "Noi da dieci anni circa siamo un punto sotto al tasso di crescita europeo. Quest'anno, sembra, per il 2019 le previsioni europee danno lo 0,8, se potessimo scherzare diremmo che stiamo meglio, ma non stiamo meglio, il problema è chiudere questo gap" ha spiegato.

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Il Messaggero