Una talpa da record. Che con le sue soffiate ha incassato trenta milioni di dollari. Mai la Sec, la Consob statunitense, aveva pagato così tanto un informatore. Per giunta...
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Il Whistleblower program avviato dalla Consob americana incentiva le persone al corrente di irregolarità a farsi avanti. Come? In cambio di denaro. Per le informazioni chiave la Sec assegna alla talpa di turno dal 10 al 30 per cento della somma che arriva a recuperare tramite sanzioni o accordi economici con l'imputato. Anche in Italia è stata avanzata nei mesi scorsi una proposta di legge, targata M5S, che si pone come obbiettivo quello di tutelare e ricompensare il whistleblowing.
Il cosiddetto whistleblower è colui che segnala una possibile frode la quale rischia di danneggiare clienti, colleghi, azionisti o la reputazione dell’impresa per cui lavora. Frode fiscale e corruzione sono alcuni dei reati che la proposta di legge del Movimento 5 Stelle aspira a far emergere con l'ausilio dei premi in denaro destinati agli informatori.
Il primo premio assegnato all'interno del Whistleblower program a stelle e strisce risale al 2012. Quattro le ricompense distribuite nel 2013. Altre nove nel 2014. In tutto sono quattordici le talpe che hanno guadagnato qualcosa grazie alle loro soffiate. Quattro degli informatori premiati fin qui vivono al di fuori degli States. «Gli informatori di tutto il mondo dovrebbero sentirsi incentivati a inoltrare indicazioni credibili riguardanti potenziali violazioni», ha ribadito in una nota la Securities and Exchange Commission. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero