Tim ha siglato l'accordo con i sindacati per l'uscita di 4.300 persone entro il 2020. Gli esodi saranno spalmati nel biennio 2019-2020 e volontari, derivanti...
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L'applicazione della "isopensione" è dedicata ai lavoratori "anziani" nelle aziende con più di 15 dipendenti e prevede, per un massimo di 4 anni, il pagamento a carico dell'azienda di un assegno equivalente alla pensione.
L'accordo è stato siglato con i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni, mentre un'altra intesa prevede più di 300 pensionamenti anticipati con Quota 100.
L'intesa era stata già raggiunta a giugno scorso al ministero del Lavoro ed è stata definita ieri. Ai lavoratori che opteranno per l'uscita con in nuovi requisiti di quota 100, l'azienda ha riconosciuto un incentivo, diverso da lavoratore a lavoratore, legato al raggiungimento della pensione di vecchiaia o anzianità. Più si è distanti dalla pensione più sarà robusto l'incentivo.
«Con l'intesa sottoscritta diamo seguito - dichiara Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl - all'accordo firmato l'11 giugno al ministero del Lavoro, in coerenza con il nuovo piano industriale illustrato da Luigi Gubitosi. Adesso il sindacato ha l'obiettivo di assicurare che l'uscita del personale aiuti a trovare l'equilibrio degli organici e a garantire i lavoratori che restano in azienda per i prossimi anni. Su questo come Fistel Cisl saremo impegnati nei prossimi mesi auspicando che l'assemblea del 29 marzo non ribalti gli assetti attuali, visto che il piano di Gubitosi è il miglior piano che ci saremmo potuti aspettare sotto l'aspetto industriale e occupazionale».
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Il Messaggero