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Vivendi preferisce la neutralità nella disputa di oggi all’assemblea Tim da remoto per il rinnovo della governance e, nonostante possa apparire paradossale viste le posizioni assunte negli ultimi anni contro il vertice, l’astensione dovrebbe favorire l’elezione della lista del cda, con la conferma di Pietro Labriola al timone visto che l’attesa è per una presenza del 55-56%: a favore entro le 12 di ieri hanno votato Cdp, fondi e retail per una quota almeno del 27%. Questo significa che si va avanti con la vendita della Netco alla cordata Kkr, comprendente F2i a capo di un pool di investitori e il Mef, contrastata dai francesi. Astenendosi, però, Vivendi potrà chiamare in qualsiasi momento una nuova assemblea per la revoca del consiglio e comunque mantiene il fiato sul collo del vertice: se Parigi si fosse schierata con qualcuna delle liste alternative come Merlyn, avrebbe promosso un ricambio. Parigi si asterrà sul bilancio, riduzione del board e remunerazione.
«Vivendi desidera ricordare che da maggio 2015 ha sostenuto Tim in qualità di azionista» si legge nella nota diffusa ieri a borsa chiusa. «Tuttavia, a seguito dell’arrivo del Fondo Elliott all’assemblea nel 2018, Vivendi ha perso influenza su Tim che ha, a sua volta, subito il fallimento del piano Elliott.
L’ASSEGNAZIONE DEI POSTI
La media company francese è il primo azionista di Tim con 23,75% ed è evidente che a questo punto la strategia in Italia è a una svolta anche se «coerentemente con la sua posizione generale, Vivendi porterà avanti con decisione il ricorso contro la delibera del cda del novembre 2023 presso il tribunale di Milano e ogni altro strumento giuridico a sua disposizione per tutelare i propri diritti», prosegue. La causa inizierà con l’udienza del 22 maggio contro la vendita della rete, chiedendo l’annullamento della delibera del board del 5 novembre che ha accettato l’offerta del fondo americano Kkr da 18 miliardi arrotondabile a 22 con gli earn out.
Oggi, salvo colpi di scena, con la riduzione a 9, dovrebbero essere eletti Alberta Figari, Labriola, Giovanni Gorno Tempini, Paola Camagni, Federico Ferro Luzzi, Domitilla Benigni. La lista Merlyn potrebbe raccogliere circa il 2,5-3% con due posti (Umberto Paolucci e Stefano Siragusa), 0,5-1% Bluebell (Paola Giannotti De Ponti).
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