TikTok, giudice USA sospende blocco download

TikTok, giudice USA sospende blocco download
(Teleborsa) - TikTok si salva ancora una volta dal bando lanciato dal Presidente americano Donald Trump, che avrebbe bloccato l'app di video amatoriali a partire dalla mezzanotte...

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(Teleborsa) - TikTok si salva ancora una volta dal bando lanciato dal Presidente americano Donald Trump, che avrebbe bloccato l'app di video amatoriali a partire dalla mezzanotte scorsa, dopo un rinvio di una settimana sulla scia dell'accordo di vendita raggiunto da ByteDance con Oracle e WalMart.


Il Tribunale federale di Washington DC infatti ha sospeso temporaneamente il divieto di scaricare l'app, concedendo un'ingiunzione preliminare a favore dell'azienda a controllo cinese, che le consentirà di poter operare senza interruzioni del download almeno fino all'udienza in tribunale. Resta in piedi invece la scadenza del 12 novembre, data in cui l'app smetterà definitivamente di funzionare per 100 milioni di utenti negli Stati Uniti.

Il Presidente Trump, la scorsa settimana ha concesso il benestare all'accordo di vendita del 20% ad Oracle e WalMart, ma la maggioranza resta in mano cinese.

E se lato USA si accoglie l'accordo con la garanzia di tutela della sicurezza nazionale, Pechino non è parsa per niente contenta del compromesso raggiunto. Il China Daily, quotidiano in lingua inglese molto vicino alle posizioni del governo cinese, ha definito la decisione del presidente Trump di obbligare ByteDance a vendere le proprie quote ad aziende americane un atto di "bullismo e di estorsione".

Ma la questione, secondo il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, non ha a che fare con una vertenza sulla proprietà, bensì con il segreto del successo di TikTok, il suo algoritmo, che la parte cinese non vuole rivelare. Il team tecnologico di TikTok sarebbe stato addirittura disposto a creare un nuovo codice esclusivamente per gli Stati Uniti, piuttosto che cedere la fonte del suo successo mondiale. Ma tale condizione sarebbe saltata nelle pieghe dell'accordo con Oracle e WalMart, provocando le ire di Pechino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero