Terna, passaggio dal watt al byte: il futuro dell'energia sarà digitale

Terna, passaggio dal watt al byte: il futuro dell'energia sarà digitale
I dati sono il nuovo petrolio. Da anni queste parole circolano tra esperti e non per definire l'impatto che i Big Data hanno sulla nostra economia. Nel caso della rete...

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I dati sono il nuovo petrolio. Da anni queste parole circolano tra esperti e non per definire l'impatto che i Big Data hanno sulla nostra economia. Nel caso della rete elettrica italiana però, è quasi letteralmente così. Nel senso che grazie agli investimenti di Terna in digitalizzazione e innovazione - 900 milioni stanziati nell'ultimo piano strategico 2020-2024 - i dati diventano energia. La transizione in atto da fonti non sostenibili a green e la decarbonizzazione ha infatti come elementi chiave proprio le nuove tecnologie digitali che permettono di raccogliere informazioni, trasferire grandi flussi di dati, immagazzinarli e analizzarli tempestivamente.


Un passaggio dal watt al byte che Terna sta perseguendo non solo con l'apertura degli Innovation Hub di Milano, Torino e Napoli in cui lavora in sinergia con università, centri di ricerca, startup e imprese, ma soprattutto sfruttando l'Internet of Things. Vale a dire installato sulla propria rete dei sensori IoT - il web degli oggetti connessi - capaci di monitorare e diagnosticare, in tempo reale e a distanza, la rete elettrica garantendone la sicurezza.
Un progetto che Terna ad esempio sta già concretizzando in Veneto dove, a febbraio, ha siglato un accordo con la Regione per sperimentare la raccolta dati digitale attraverso l'IoT. Si tratta di un cosiddetto monitoraggio attivo realizzato con circa 500 sensori installati su 26 linee elettriche. Punti strategici sparsi tra Belluno, Verona e Vicenza, vale a dire nelle aree a suo tempo colpite era il 2018 dalla furia del vento che sradicò alberi, abbattendo interi boschi.

I TRALICCI 4.0
I tralicci, dotati di rilevatori che si chiamano Iot Box, possono quindi essere grazie a controllati in tempo reale, ottenendo informazioni immediate sull'osservazione dell'ambiente e dei fenomeni naturali potenzialmente dannosi per la rete. Dati preziosi che consentono di poter intervenire con tempestività qualora fosse necessario proteggere l'infrastruttura, magari evitando o riducendo i danni.

GLI INVII

Non solo, queste informazioni raccolte Terna, attraverso internet arrivano agli uffici del colosso energetico ma anche a soggetti esterni interessati. «Qualora tali sistemi siano messi a fattor comune con le Istituzioni che sul territorio difendono e proteggono il nostro Paese - sottolinea l'amministratore delegato Luigi Ferraris - questa nuova consapevolezza tecnologica può portare grandi vantaggi a tutta la comunità, soprattutto se utilizzati anche con finalità di monitoraggio ambientale e territoriale: dalla qualità dell'aria al dissesto idrogeologico, dal controllo dell'avifauna alla protezione dagli incendi». Proprio per questo i dati raccolti da Terna sono a disposizione di Protezione Civile, istituti di ricerca e enti di tutela interessati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero