(Teleborsa) - Nel mese di luglio 2020 la domanda di elettricità in Italia è diminuita del 7% rispetto allo stesso mese del 2019 a 29 miliardi di kWh. Lo rende noto Terna, la...
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"A luglio la riduzione dei consumi ha risentito in maniera minore rispetto ai mesi precedenti dell'impatto delle misure introdotte per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19, mostrando graduali segnali di ripresa" ha sottolineato Terna aggiungendo che il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta ad un decremento più contenuto (-5,9%).
La domanda dei primi sette mesi del 2020 risulta in flessione dell'8,6% rispetto al corrispondente periodo del 2019. In termini rettificati il dato resta sostanzialmente invariato (-8,4%). Nei primi sette mesi dell'anno le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 40% della domanda elettrica, rispetto al 35,7% del corrispondente periodo del 2019.
A livello territoriale la variazione tendenziale di luglio 2020 è risultata ovunque negativa: -8,6% al Nord, -5,5% al Centro e -4,7% al Sud (secondo la suddivisione geografica Istat).
In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell'energia elettrica richiesta a luglio 2020 ha fatto registrare una variazione positiva (+3,1%) rispetto al mese precedente (giugno 2020).
Nel mese di luglio 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l'89,5% con produzione nazionale e per la quota restante (10,5%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 37,9% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (36,8%). In dettaglio, la produzione nazionale netta (26,1 miliardi di kWh) è risultata in flessione (-6,1%) rispetto a luglio 2019. In crescita la fonte di produzione fotovoltaica (+12%), in calo tutte le altre (geotermica -3,5%; termica -6,7%; idroelettrica -10,8%; eolica -21,5%). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero