Tecnologia 5G, al via la norma "scudo" del Governo

Tecnologia 5G, al via la norma "scudo" del Governo
(Teleborsa) - Aggiornamento del Governo in materia di "golden power". Con l'introduzione di un nuovo articolo dal titolo "Poteri speciali inerenti le reti di telecomunicazione...

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(Teleborsa) - Aggiornamento del Governo in materia di "golden power". Con l'introduzione di un nuovo articolo dal titolo "Poteri speciali inerenti le reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G" il Governo intende mettersi al riparo da sistemi e apparati cinesi, come quelli di Huawei e Zte.


Contenuto nel decreto Brexit firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella, il testo della norma che aggiorna il decreto 21 del 2012 relativo alla normativa del golden power, ossia i poteri speciali che lo Stato può utilizzare in difesa di aziende e asset strategici, è stata anticipato ieri dal Sole 24 Ore.

Il nuovo articolo 1-bis del decreto 21 del 2012 stabilisce che i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G costituiscono "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale". Novità rispetto alla vecchia normativa è, inoltre, che il meccanismo di tutela dello Stato scatterà anche nel caso di forniture di materiali e servizi e non solo nei casi di acquisizioni di partecipazioni azionarie.

Vi saranno, inoltre, obblighi anche su contratti ed accordi. In sostanza, l'operatore tlc che vorrà acquisire beni e servizi relativi alla "progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione" delle reti 5G, "ovvero all'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica" funzionali alla rete stessa, se "posti in essere con soggetti esterni all'Unione europea", dovrà comunicarlo alla presidenza del Consiglio con dei tempi prestabiliti affinché?il governo possa valutare se esercitare il veto sull'operazione oppure imporre specifiche prescrizioni o condizioni. Il comma 3 del nuovo articolo specifica che nella definizione di "soggetto esterno all'Unione europea", sono incluse anche società che hanno sede legale o dell'amministrazione o il centro di attività principale in uno Stato Ue (o dello Spazio economico europeo) ma sono controllate, direttamente o indirettamente, da una persona fisica o altra impresa extra Ue.


La nuova norma specifica infine che, ai fini dell'esercizio eventuale del "golden power", verranno valutati anche gli elementi sulla "presenza di fattori di vulnerabilità che potrebbero compromettere l'integrità e la sicurezza delle reti e dei dati che vi transitano".






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Il Messaggero