(Teleborsa) - Sorridono le casse dello Stato, decisamente meno la platea di contribuenti chiamata ad adempiere ad una serie di oneri fiscali che rendono l'inizio di settimana...
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"Verosimilmente – afferma il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo – lo Stato incasserà in un solo giorno un importo pari alla dimensione economica della prossima manovra di bilancio. Una cifra da far tremare i polsi, anche se è bene ricordare che si tratta di una partita di giro. Le imprese, in qualità di sostituto di imposta, entro lunedì dovranno versare l'IVA incassata nelle settimane precedenti dalla propria clientela e l'Irpef di competenza delle proprie maestranze". Il Segretario della CGIA Renato Mason sottolinea come - nonostante la pressione fiscale complessiva sulle imprese italiane che, secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale (Doing Business), ammonta al 59,1% dei profitti commerciali, contro una media presente nell'area dell'euro del 42,8% (16,3 punti in meno che da noi) e l'elenco delle cose che non vanno sia piuttosto lungo - "la fedeltà fiscale delle nostre imprese rimane comunque molto elevata".
SANZIONI A CHI NON PAGA – Come sottolineato da Zabeo, non mancheranno casi in cui sarà difficile onorare questa scadenza visto che purtroppo, " la mancanza di liquidità sta tornando ad essere un problema assillante, soprattutto per tantissime piccole e micro imprese".Che succede se qualcuno non rispetta la scadenza di pagamento prevista per oggi? L'ordinamento tributario, ricorda l'Ufficio studi della CGIA, impone al contribuente una sanzione dell'1% dell'importo da versare al fisco per ogni giorno di ritardo entro il 15esimo dalla scadenza. La percentuale sale al 15% se il pagamento viene effettuato entro il 90esimo giorno dalla scadenza. Per omesso pagamento o per versamento effettuato dopo 90 giorni dal termine previsto per legge, la sanzione sale al 30% dell'importo da versare all'erario. Indipendentemente dal ritardo, sono dovuti gli interessi legali pari allo 0,8% dell'importo da pagare.
Da non dimenticare che le sanzioni possono essere fortemente ridimensionate usufruendo dell'istituto del "ravvedimento operoso", a condizione che si versi sia l'importo omesso che la sanzione (opportunamente ridotta) e gli interessi. Le riduzioni, ovviamente, diminuiscono con il passare del tempo di pagamento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero