Tari, la Cgia: in cinque anni, la tassa sui rifiuti è salita del 25%

Tari, la Cgia: in cinque anni, la tassa sui rifiuti è salita del 25%
Con la Tari (tassa sui rifiuti) le inefficienze delle società addette all'asporto dei rifiuti sono state scaricate sui cittadini. Negli ultimi cinque anni, fa notare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con la Tari (tassa sui rifiuti) le inefficienze delle società addette all'asporto dei rifiuti sono state scaricate sui cittadini. Negli ultimi cinque anni, fa notare l'Ufficio studi della Cgia, una famiglia con 4 componenti che vive in una casa da 120 mq ha subito un aumento del prelievo relativo all'asporto rifiuti del 25,5% pari, in termini assoluti, a un aggravio di ben 75 euro. Quest'anno dovrà versare al proprio Comune ben 368 euro di TARI.




Un'altra di 3 componenti, che abita in un appartamento da 100 mq, ha subito un aumento del 23,5%: +57 euro. Nel 2015 dovrà versare quasi 300 euro. Un nucleo di 3 persone che risiede in un'abitazione da 80 mq, invece, ha dovuto pagare il 18,2% in più: +35 euro. In questo caso, l'importo complessivo che dovrà pagare per i rifiuti sarà pari a poco più di 227 euro.



La confederazione artigiana sottolinea che per le attività economiche, le cose sono andate anche peggio. Nonostante la forte riduzione del giro d'affari, ristoranti, pizzerie e pub con una superficie di 200 mq hanno subito un incremento medio del prelievo del 47,4%: +1.414 euro. Un negozio di ortofrutta di 70 mq, invece, ha registrato un incremento del 42 per cento (+ 560 euro), mentre un bar di 60 mq ha dovuto versare il 35,2 per cento in più, pari ad un aggravio di 272 euro. Più contenuto, ma altrettanto pesante, l'aumento subito dal titolare di un negozio di parrucchiere (+23,2 per cento), dai proprietari degli alberghi (+17 per cento) e da un carrozziere (+15,8 per cento).



Recentemente uno studio di Confartigianato imprese aveva evidenziato che negli ultimi due anni, l'indice dei prezzi al consumo è rimasto sostanzialmente stabile (+0,5% cumulato nel periodo) a fronte di una crescita del 10,2% delle tariffe dei servizi pubblici locali di raccolta e smaltimento rifiuti.



Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero