Superbonus, proroga per le villette. Per quelli sequestrati arriva il salva-crediti

La norma salva-crediti sarebbe stata richiesta dalle società pubbliche

Truffe per quattro miliardi. Due miliardi di euro di crediti verso lo Stato già sequestrati nei cassetti fiscali degli intermediari che li avevano “scontati”....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Truffe per quattro miliardi. Due miliardi di euro di crediti verso lo Stato già sequestrati nei cassetti fiscali degli intermediari che li avevano “scontati”. Una cifra destinata a salire e che, nei fatti, ha quasi paralizzato del tutto il mercato della cessione dei crediti derivanti dai bonus edilizi, compreso il Superbonus del 110% e che ha fatto “chiudere” le piattaforme di sconto di Poste, Cdp e di alcune banche come Bpm. Ora il governo è pronto a varare una serie di norme che saranno inserite nel decreto legge sul caro-bollette che sarà approvato entro una settimana dal Consiglio dei ministri. Ma non ci sarà solo una norma per consentire di nuovo le cessioni multiple, perlomeno tra gli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia; oppure tra tutti con l’apposizione di un “bollino di garanzia” ai crediti ceduti. Ci sarà anche una norma per “salvare” il crediti fiscali sequestrati dalla magistratura a valle delle inchieste sulle frodi, perché ritenuti «corpo del reato». Questi crediti sotto sequestro verso lo Stato per centinaia di milioni, infatti, se non incassati entro la fine dell’anno, non possono essere “trasportati” a quello successivo e, dunque, andrebbero iscritti a perdita. La norma alla quale stanno lavorando Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia prevede la possibilità di “resuscitare” i crediti una volta che fossero dissequestrati. Insomma, le società che hanno in bilancio gli attivi potrebbero ancora incassarli e, questo, consentirebbe di non dover iscrivere a perdita nel bilancio i crediti stessi. 

Superbonus 110%, meno vincoli: stop alla stretta e riparte la cessione crediti

La norma salva-crediti sarebbe stata richiesta dalle società pubbliche per riattivare le operazioni di cessione. Sia Poste che Cdp, come gli altri intermediari coinvolti, sono considerate dai magistrati «parti lese», truffate al pari dello Stato. Per loro però, il rischio è che le truffe pesino sui loro conti, nonostante la manleva che le norme sul Superbonus avevano riconosciuto agli intermediari in buona fede in caso di frode. Nuovi elementi sulle truffe, comunque, potrebbero emergere già oggi dalle audizioni in Senato sul decreto Sostegni Ter, il provvedimento nel quale è stata inserita la stretta sulle cessioni multiple dei bonus. Questa sera saranno ascoltati i vertici dell’Agenzia delle Entrate e quelli della Guardia di Finanza, mentre martedì sarà il turno di Poste e della Cdp. 

LE MODIFICHE
Le modifiche al Superbonus potrebbero non limitarsi alla cessione dei crediti. A causa dello stop determinato dalle norme anti-frodi, in Parlamento molti partiti stanno chiedendo di far slittare la scadenza di giugno per le villette. Le norme prevedono che per avere l’incentivo sia necessario aver completato almeno il 30 per cento dei lavori. Con gli emendamenti parlamentari, la scadenza potrebbe essere spostata in avanti o addirittura eliminata, parificando i lavori sulle villette a quelli dei condomini. A chiedere più tempo ieri è stato anche il presidente della Commissione finanza della Camera, Luigi Marattin.

Chi intanto plaude alla decisione del governo di intervenire per decreto sul Superbonus è il Movimento Cinque Stelle. «Siamo molto soddisfatti», ha commentato il presidente della Commissione Bilancio del Senato Daniele Pesco. «Onestà intellettuale», ha aggiunto, «deve portare a riconoscere dietro questo risultato importante il pressing svolto dal M5s, ideatore del Superbonus, misura intorno alla quale abbiamo saputo creare consenso anche da parte delle altre forze politiche». 

Ieri intanto il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, ha incontrato il ministro dell’Economia Daniele Franco. Sul tavolo, oltre alla questione Superbonus, anche il caro-materiali. L’aggiornamento del prezzo dei listini ha portato a un aumento del costo delle opere, comprese quelle del Pnrr. Sarebbe insomma emersa la necessità di coperture finanziarie per le opere pubbliche.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero