(Teleborsa) - "Uno Stato che non cerca la verità fino in fondo non si può dire Stato. Un'Italia che non cerca la verità sulle Stragi del nostro Paese non è compiuta. Si può...
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione di questa triste ricorrenza ha dichiarato: "Il tempo non offusca la memoria di quell'attentato, disumano ed eversivo, che rappresentò il culmine di una strategia terroristica volta a destabilizzare la convivenza civile e, con essa, l'ordinamento democratico fondato sulla Costituzione. L'orologio della stazione, fissato sulle 10:25, è divenuto simbolo di questa memoria viva, di un dovere morale di vigilanza che è parte del nostro essere cittadini, di una incessante ricerca della verità che non si fermerà davanti alle opacità rimaste. Fu un'esplosione devastante, per la città di Bologna e per l'intera Repubblica. Morirono donne e uomini, bambini e adulti. L'azione generosa che l'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage ha svolto negli anni, e continua a svolgere, costituisce una preziosa energia che riesce a propagarsi nella società e nelle istituzioni".
Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia ha incontrato i familiari delle vittime ai quali ha assicurato: "C'è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida. Giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti. Questo è l'unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari. C'è uno Stato che per 38 anni è rimasto in silenzio, negligente e non ha voluto fare luce su verità inconfessabili su cui bisogna accendere un faro". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero