Stop a pesci taroccati: pangasio del Mekong venduto come cernia

Stop a pesci taroccati: pangasio del Mekong venduto come cernia
(Teleborsa) - La frode è in agguato sui banchi di vendita in...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - La frode è in agguato sui banchi di vendita in Italia, dove più di due pesci su tre provengono dall'estero con il rischio evidente che venga offerto come Made in Italy pesce importato, anche perché al ristorante non è obbligatorio indicare la provenienza. Pangasio del Mekong venduto come cernia, filetto di brosme spacciato per baccalà, halibut o lenguata senegalese commercializzati come sogliola, queste potrebbero essere le frodi di cui parla Coldiretti Impresapesca, nel commentare positivamente la proposta di risoluzione votata dal Parlamento europeo sulla tracciabilità dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura nella ristorazione e nella vendita al dettaglio, dopo che vari studi hanno evidenziato livelli significativi di etichettatura scorretta dei prodotti ittici venduti sul mercato UE. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute. Per contrastare le frodi il Parlamento europeo - sottolinea l'associazione degli agricoltori - invita ora gli Stati Membri a rafforzare i controlli nazionali per contrastare le frodi, invita la Commissione a monitorare a intervalli regolari la misura in cui le informazioni richieste figurano sulle etichette e chiede che di adottare misure intese a correggere la confusione causata dall'attuale obbligo di indicare sull'etichetta le zone e sotto-zone definite dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). E' comunque necessario – precisa l'associazione degli agricoltori – che a livello della ristorazione si giunga al "menu tracciato" con il coinvolgimento diretto dell'esercente che diviene garante della provenienza del pesce servito ai clienti. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero