(Teleborsa) - Via libera della Camera USA al "parziale" innalzamento del tetto del debito. L'approvazione del provvedimento bipartisan, concordato la scorsa settimana per evitare...
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La legge prevede un innalzamento del tetto del debito di soli 480 miliardi di dollari, che porta il totale dell'indebitamento a 28.880 miliardi, sufficienti a validare le spese governative ed il pagamento delle obbligazioni fino al 3 dicembre.
Ora manca solo la firma del presidente Joe Biden che dovrà arrivare entro il 18 ottobre, data in cui si esauriranno le risorse per pagare le spese correnti (pensioni ed assistenza sanitaria), ma non nuovi capitoli di spesa, ed onorare gli impegni già presi (interessi sul debito).
Rischio default solo prorogato, dunque, per gli Stati Uniti, con il Congresso che è di nuovo al lavoro per trovare un accordo per un innalzamento congruo del tetto (debt ceiling). Una situazione molto simile al 2011, durante l'Amministrazione Obama, quando fu trovato l'accordo per un aumento in tre step del tetto.
Le parti restano ferme sulle rispettive posizioni con i Repubblicani che insistono affinché il partito Democratico si assuma tutta la responsabilità di aumentare il limite del debito, necessario per finanziarie trilioni di dollari di programmi sociali e di misure contro il cambiamento climatico. I Democratici, al contrario, sostengono che l'aumento è necessario in gran parte per coprire il costo dei tagli fiscali e dei programmi di spesa approvati dall'amministrazione Trump. Un vicolo cieco che richiede un compromesso ancora lontano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero